giovedì 22 dicembre 2011

IL NATALE DI GESU’ IL CRISTO.

Il 25 Dicembre è il giorno che è segnato sul calendario Gregoriano come la data di nascita di Yashua Ha Mashiac; ma questa data fu stabilita da una corrotta e pagana chiesa di Roma per “Cristianizzare” e dare un senso di legittimazione al loro culto Romano del dio sole Saturno, che era semplicemente un altro nome per Nimrod, il dio sole dell’antica religione del Mistero Babilonese.

Usando l’evidenza della Scrittura, è un compito facile calcolare la vera data di nascita del Messia a entro pochi giorni dall’evento; la data esatta è poi facilmente estrapolata.

IL CONCEPIMENTO DI GIOVANNI IL BATTISTA

“Ai giorni di Erode, re della Giudea, v'era un certo sacerdote di nome Zaccaria, della muta di Abia; e sua moglie era delle figliuole d'Aronne e si chiamava Elisabetta. Or erano ambedue giusti nel cospetto di Dio, camminando irreprensibili in tutti i comandamenti e precetti del Signore. E non aveano figliuoli, perché Elisabetta era sterile, ed erano ambedue avanzati in età. Or avvenne che esercitando Zaccaria il sacerdozio dinanzi a Dio nell'ordine della sua muta, secondo l'usanza del sacerdozio, gli toccò a sorte d'entrar nel tempio del Signore per offrirvi il profumo; e tutta la moltitudine del popolo stava di fuori in preghiera nell'ora del profumo. E gli apparve un angelo del Signore, ritto alla destra dell'altare de' profumi. E Zaccaria, vedutolo, fu turbato e preso da spavento. Ma l'angelo gli disse: Non temere, Zaccaria, perché la tua preghiera è stata esaudita; e tua moglie Elisabetta ti partorirà un figliuolo al quale porrai nome Giovanni. E tu ne avrai gioia ed allegrezza, e molti si rallegreranno per la sua nascita. Poiché sarà grande nel cospetto del Signore; non berrà né vino né cervogia, e sarà ripieno dello Spirito Santo fin dal seno di sua madre, e convertirà molti de' figliuoli d'Israele al Signore Iddio loro; ed egli andrà innanzi a lui con lo spirito e con la potenza d'Elia, per volgere i cuori de' padri ai figliuoli e i ribelli alla saviezza de' giusti, affin di preparare al Signore un popolo ben disposto. E Zaccaria disse all'angelo: A che conoscerò io questo? Perch'io son vecchio e mia moglie è avanti nell'età. E l'angelo, rispondendo, gli disse: Io son Gabriele, che sto davanti a Dio; e sono stato mandato a parlarti e recarti questa buona notizia. Ed ecco, tu sarai muto, e non potrai parlare fino al giorno che queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole che si adempiranno a suo tempo. Il popolo intanto stava aspettando Zaccaria, e si maravigliava che s'indugiasse tanto nel tempio. Ma quando fu uscito, non potea parlar loro; e capirono che avea avuto una visione nel tempio; ed egli faceva loro dei segni e rimase muto. E quando furon compiuti i giorni del suo ministerio, egli se ne andò a casa sua. Or dopo que' giorni, Elisabetta sua moglie rimase incinta; e si tenne nascosta per cinque mesi, dicendo: Ecco quel che il Signore ha fatto per me ne' giorni nei quali ha rivolto a me lo sguardo per togliere il mio vituperio fra gli uomini.” (Luca 1:5-25)

Il primo libro delle Cronache ci dice che il sacerdozio Levitico era formato di 12 turnazioni di sacerdoti. L’antico storico Ebreo Josephus (Antichità 7) ci dice che ciascuna turnazione durava per un periodo di una settimana. La prima divisione iniziava il suo periodo di servizio il primo giorno dell’anno – il primo di Nisan (anche chiamato Aviv o Abib tra marzo/aprile) – così come Dio aveva stabilito il calendario in Esodo 12:2.

Tre settimane all’anno durante le festività solenni, le settimane di Pesach (Pasqua), Shavuot (Pentecoste) e Sukkot (Tabernacoli), tutti i 24,000 sacerdoti servivano assieme.

Siccome Zaccaria era nella divisione di Abia (Luca 1:5), il suo turno di servizio cominciò all’inizio della primavera il primo giorno della settimana di 8 giorni (27° giorno di Ayyar – aprile/maggio) e continuò per una settimana fino al quarto giorno di Sivan.

Siccome la seguente settimana (5-1 di Sivan) era la Festa di Pentecoste, egli doveva rimanere nel Tempio e servire quella settimana con tutti gli altri sacerdoti.

Luca 1:23-24 ci dice che Zaccaria finì il suo servizio al Tempio, e che Elisabetta concepì subito dopo il suo ritorno a casa. Ciò stabilisce la data per il concepimento di Yochanan approssimativamente alla terza settimana di Sivan (maggio/giugno).

Col sistema Gregoriano, quella settimana corrisponde alla prima settimana di Giugno. Aggiungendo 9 mesi a quella data, otteniamo la data nascita di Giovanni vicino alla prima settimana del mese Gregoriano di Marzo.

Giovanni detto il Battista, dunque, nacque nel mese di marzo (secondo il calendario Gregoriano).

IL CONCEPIMENTO DI GESÙ

"Al sesto mese l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città di Galilea detta Nazaret ad una vergine fidanzata ad un uomo chiamato Giuseppe, della casa di Davide; e il nome della vergine era Maria. E l'angelo, entrato da lei, disse: Ti saluto, o favorita dalla grazia; il Signore è teco. Ed ella fu turbata a questa parola, e si domandava che cosa volesse dire un tal saluto. E l'angelo le disse: Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco tu concepirai nel seno e partorirai un figliuolo e gli porrai nome Gesù. Questi sarà grande, e sarà chiamato Figliuol dell'Altissimo, e il Signore Iddio gli darà il trono di Davide suo padre, ed egli regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno, e il suo regno non avrà mai fine. E Maria disse all'angelo: Come avverrà questo, poiché non conosco uomo? E l'angelo rispondendo, le disse: Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà dell'ombra sua; perciò ancora il santo che nascerà, sarà chiamato Figliuolo di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, ha concepito anche lei un figliuolo nella sua vecchiaia; e questo è il sesto mese per lei, ch'era chiamata sterile; poiché nessuna parola di Dio rimarrà inefficace. E Maria disse: Ecco, io son l'ancella del Signore; siami fatto secondo la tua parola. E l'angelo si partì da lei. In que' giorni Maria si levò e se ne andò in fretta nella regione montuosa, in una città di Giuda, ed entrò in casa di Zaccaria e salutò Elisabetta. E avvenne che come Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le balzò nel seno; ed Elisabetta fu ripiena di Spirito Santo, e a gran voce esclamò: Benedetta sei tu fra le donne, e benedetto è il frutto del tuo seno! E come mai m'è dato che la madre del mio Signore venga da me? Poiché ecco, non appena la voce del tuo saluto m'è giunta agli orecchi, il bambino m'è per giubilo balzato nel seno. E beata è colei che ha creduto, perché le cose dettele da parte del Signore avranno compimento. E Maria disse: «L'anima mia magnifica il Signore, e lo spirito mio esulta in Dio mio Salvatore, poich'egli ha riguardato alla bassezza della sua ancella. Perché ecco, d'ora innanzi tutte le età mi chiameranno beata, poiché il Potente mi ha fatto grandi cose. Santo è il suo nome; e la sua misericordia è d'età in età per quelli che lo temono. Egli ha operato potentemente col suo braccio; ha disperso quelli ch'eran superbi ne' pensieri del cuor loro; ha tratto g




iù dai troni i potenti, ed ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni i famelici, e ha rimandati a vuoto i ricchi. Ha soccorso Israele, suo servitore, ricordandosi della misericordia di cui avea parlato ai nostri padri, verso Abramo e verso la sua progenie in perpetuo»". (Luca 1:26-55)

Verso la fine del sesto mese della gravidanza di Elisabetta l’angelo Gabriele apparve a Maria e diede a lei notizie di Elisabetta dicendo: “questo è il sesto mese per lei che era chiamata sterile” (v.36).

Maria immediatamente lasciò Nazaret (v. 39 “in fretta”) e andò nella regione montuosa vicino a Gerusalemme alla casa di Zaccaria ed Elisabetta. Sappiamo per certo che Maria era già incinta di Gesù perché Giovanni, ancora nel grembo di Elisabetta, riconobbe Gesù non ancora nato.

Il sesto mese di gestazione di Elisabetta corrisponde al mese di Kislev (che cade tra novembre/dicembre).

Ciò stabilisce il concepimento di Gesù circa la fine di Kislev durante Chanuhah (metà Dicembre) il Festival delle Luci (Dedicazione), che pertanto dimostrò in un modo molto speciale che Gesù è la “Luce del mondo”.

In Giovanni 10:22-23, la Bibbia ci dice che Gesù celebrava questa festa e fu durante questa occasione che Egli dichiarò: “Io e mio Padre siamo uno” (Giovanni 10:30) che testimonia la Sua origine divina nel Suo concepimento.

LA NASCITA DI GIOVANNI (periodo di Pesach)

"E Maria rimase con Elisabetta circa tre mesi; poi se ne tornò a casa sua. Or compiutosi per Elisabetta il tempo di partorire, diè alla luce un figliuolo. E i suoi vicini e i parenti udirono che il Signore avea magnificata la sua misericordia verso di lei, e se ne rallegravano con essa. Ed ecco che nell'ottavo giorno vennero a circoncidere il bambino, e lo chiamavano Zaccaria dal nome di suo padre. Allora sua madre prese a parlare e disse: No, sarà invece chiamato Giovanni. Ed essi le dissero: Non v'è alcuno nel tuo parentado che porti questo nome. E per cenni domandavano al padre come voleva che fosse chiamato. Ed egli, chiesta una tavoletta, scrisse così: Il suo nome è Giovanni. E tutti si maravigliarono. In quell'istante la sua bocca fu aperta e la sua lingua sciolta, ed egli parlava benedicendo Iddio. E tutti i lor vicini furon presi da timore; e tutte queste cose si divulgavano per tutta la regione montuosa della Giudea. E tutti quelli che le udirono, le serbarono in cuor loro e diceano: Che sarà mai questo bambino? Perché la mano del Signore era con lui. E Zaccaria, suo padre, fu ripieno dello Spirito Santo, e profetò, dicendo: «Benedetto sia il Signore, l'Iddio d'Israele, perché ha visitato e riscattato il suo popolo, e ci ha suscitato un potente salvatore nella casa di Davide suo servitore (come avea promesso ab antico per bocca de' suoi profeti); uno che ci salverà da' nostri nemici e dalle mani di tutti quelli che ci odiano. Egli usa così misericordia verso i nostri padri e si ricorda del suo santo patto, del giuramento che fece ad Abramo nostro padre, affine di concederci che, liberati dalla mano dei nostri nemici, gli servissimo senza paura, in santità e giustizia, nel suo cospetto, tutti i giorni della nostra vita. E tu, piccol fanciullo, sarai chiamato profeta dell'Altissimo, perché andrai davanti alla faccia del Signore per preparar le sue vie, per dare al suo popolo conoscenza della salvezza mediante la remissione de' loro peccati, dovuta alle viscere di misericordia del nostro Dio, per le quali l'Aurora dall'alto ci visiterà per risplendere su quelli che giacciono in tenebre ed ombra di morte, per guidare i nostri passi verso la via della pace». Or il bambino cresceva e si fortificava in ispirito; e stette ne' deserti fino al giorno in cui dovea manifestarsi ad Israele". (Luca 1: 56-80)

Il profeta Malachia ci dice che Elia il profeta deve venire per preparare i cuori dei padri e i loro figli prima che Mashiach (il Messia) venga: “Ricordatevi della legge di Mosè, mio servo, al quale io diedi in Horeb, per tutto Israele, leggi e prescrizioni. Ecco, io vi mando Elia, il profeta, prima che venga il giorno dell'Eterno, giorno grande e spaventevole”. (Malachia 4:4-5).

Pertanto, nell’attesa della venuta del Messia, quando si celebra la Pasqua, viene preparato un posto vuoto a tavola con una coppa di vino per Elia, e la porta di casa è lasciata aperta in modo che possa entrare e partecipare alla celebrazione. E’ chiaro che per secoli prima della nascita del Messia, gli Ebrei anticipavano così il ritorno di Elia durante la Pasqua.

Il modo con cui l’angelo Gabriele diede l’annuncio a Zaccaria rende chiaro che Giovanni era il compimento della profezia di Malachia: “Egli convertirà molti dei figli d’Israele al Signore loro Dio. Andrà davanti a lui con lo spirito e la potenza di Elia, per volgere i cuori dei padri ai figli e i ribelli alla saggezza dei giusti, per preparare al Signore un popolo ben disposto” (Malachia 4:6). Luca 1:56 ci dice che Maria rimase con Elisabetta per tre mesi, per cui si deduce che poteva essere fino al tempo che nacque Giovanni.

Pertanto, secondo le scritture, Giovanni nacque a Pasqua, molto probabilmente il primo giorno dei Pani Azzimi. Fu circonciso l’ottavo giorno che poteva essere l’ultimo giorno di Pasqua/Pani Azzimi. Quindi, la sua nascita adempie esattamente entrambe le profezie di Malachia e l’aspettazione Ebraica di quell’adempimento in occasione della Pasqua.

LA NASCITA DI GESÙ (periodo di Sukkot)

“Or in que' dì avvenne che un decreto uscì da parte di Cesare Augusto, che si facesse un censimento di tutto l'impero. Questo censimento fu il primo fatto mentre Quirino governava la Siria. E tutti andavano a farsi registrare, ciascuno alla sua città. Or anche Giuseppe salì di Galilea, dalla città di Nazaret, in Giudea, alla città di Davide, chiamata Betleem, perché era della casa e famiglia di Davide, a farsi registrare con Maria sua sposa, che era incinta. E avvenne che, mentre eran quivi, si compié per lei il tempo del parto; ed ella diè alla luce il suo figliuolo primogenito, e lo fasciò, e lo pose a giacere in una mangiatoia, perché non v'era posto per loro nell'albergo”. (Luca 2: 1- 7)

Per parecchie centinaia di anni, i Cristiani Gentili hanno pensato che la povera Maria e il povero Giuseppe furono costretti in quei precisi giorni ad andare a Betlemme a registrarsi per le tasse, e che lì siccome c’era molta gente anche per registrarsi, tutte le locande erano piene.

Molti di noi avranno sentito il racconto dell’albergatore che non può ospitare Maria e Giuseppe in casa perché la locanda è piena, ma offre un posto per dormire nella stalla della locanda. Quindi, essi camminano attraverso la neve alla stalla dove Giuseppe muove il bestiame, pecore, asini e a volte persino qualche pollastro per trovare della paglia asciutta, e fa un letto per far adagiare Maria e prepararla al parto e prepara la mangiatoia per far dormire il loro bambino Gesù.

E’ una bellissima storia, ma purtroppo non è vera, è soltanto un mito!

Facciamo alcune considerazioni di natura storico-pratiche.

Prima di tutto, quando il decreto fu emanato, ai cittadini era dato un anno intero durante il quale si potevano registrare per il censimento.

Assolutamente non c’era alcuna ragione per migliaia di cittadini di Betlemme di venire tutti assieme allo stesso giorno per registrarsi. Se questo fosse il caso, ci dobbiamo chiedere: perché Giuseppe avrebbe portato sua moglie Maria dalla lontana Nazareth a Betlemme per registrasi con il di lei stato di avanzata gravidanza?

C’erano tre grandi feste durante l’anno quando al popolo di Dio veniva chiesto di fare qualsiasi sforzo e sacrificio per venire a Gerusalemme: Pesach (la Pasqua e la Festa dei Pani Azzimi), Shavuot (Pentecoste, la Festa del Raccolto) e Sukkot (la Festa dei Tabernacoli): “Celebrerai la festa delle Capanne per sette giorni, quando avrai raccolto il prodotto della tua aia e del tuo strettoio; e ti rallegrerai in questa tua festa, tu, il tuo figliuolo e la tua figliuola, il tuo servo e la tua serva, e il Levita, lo straniero, l'orfano e la vedova che saranno entro le tue porte. Celebrerai la festa per sette giorni in onore dell'Eterno, del tuo Dio, nel luogo che l'Eterno avrà scelto; poiché l'Eterno, il tuo Dio, ti benedirà in tutta la tua raccolta e in tutta l'opera delle tue mani, e tu ti darai interamente alla gioia. Tre volte all'anno ogni tuo maschio si presenterà davanti all'Eterno, al tuo Dio, nel luogo che questi avrà scelto: nella festa de' pani azzimi, nella festa delle settimane e nella festa delle Capanne; e nessuno si presenterà davanti all'Eterno a mani vuote. Ognuno darà ciò che potrà, secondo le benedizioni che l'Eterno, l'Iddio tuo, t'avrà date”. (Deut 16:13-17)

Durante queste tre feste, la popolazione dell’area metropolitana di Gerusalemme aumentava da circa 120 a oltre 2.000.000 (secondo Josephus). Ogni casa nell’intera zona era aperta agli ospiti e naturalmente tutte le locande erano prenotate da mesi.

Comunque, durante la Festa di Sukkot (Capanne o Tabernacoli), ogni famiglia doveva vivere almeno una parte del giorno in un tabernacolo o baracca coperta, chiamata Sukkah, che è una abitazione temporanea fatta usualmente di rami di palme e di bamboo, per ricordare loro che per oltre 40 anni i loro antenati hanno vissuto in abitazioni temporanee nel deserto in viaggio per la Terra Promessa. Alla sera, questi sukkot erano disponibili per alloggiare i forestieri e li riempivano di cibo per i viaggiatori. Il cibo veniva messo in una vaschetta attaccata sul muro interno del Sukkah senza toccare il terreno.

Betlemme era un piccolo villaggio nei sobborghi di Gerusalemme a circa 3 Km distante. Sulla base degli elementi scritturali che abbiamo esaminato, probabilmente Maria e Giuseppe decisero di registrarsi per il censimento quando sarebbero venuti a Gerusalemme per la Festa dei Tabernacoli. Evidentemente avevano intenzione di fermarsi una nottata a Betlemme, registrarsi il giorno seguente e poi procedere a Gerusalemme per la Festa. Quando cercarono alla locanda una stanza disponibile, non ce n’era, il locandiere offrì loro riparo nel suo Sukkah, il suo Tabernacolo, che era stato fatto e riempito di cibo con il solo scopo di offrire riparo a coloro che andavano alla Festa. Non era affatto una stalla di animali. E quando il loro bambino nacque, lo posero sul vassoio di cibo per proteggerlo dalla umidità del terreno.

Da dove è nata questa leggenda della stalla piena di animali? Quando i Gentili (probabilmente Agnostici che tradussero la Bibbia greca), arrivarono a questo punto del Vangelo di Luca, hanno tradotto la parola “vaschetta per cibo” in “mangiatoia” ed allora si è venuto - a creare a causa di questo errore madornale di traduzione - questo mito della nascita di Gesù nella stalla.

Poiché abbiamo visto che le scritture dichiarano che Gesù era esattamente sei mesi più giovane di Giovanni, ora è facile stabilire il tempo della Sua nascita nel mese di Tishrei (settembre/ottobre).

L’unica ragione che Betlemme fosse possibilmente affollata nel mese di Tishrei era la Festa delle Capanne. Il primo e l’ultimo giorno della festa erano “Sabati Speciali” – viaggiare durante quei giorni era proibito. Pertanto Giuseppe avrebbe programmato il loro viaggio per arrivare non più tardi del tramonto che precedeva il primo giorno della Festa delle Capanne.

Secondo il resoconto di Luca, Gesù nacque quella notte del mese di Tishrei!

“Or in quella medesima contrada v'eran de' pastori che stavano ne' campi e facean di notte la guardia al loro gregge. E un angelo del Signore si presentò ad essi e la gloria del Signore risplendé intorno a loro, e temettero di gran timore. E l'angelo disse loro: Non temete, perché ecco, vi reco il buon annunzio di una grande allegrezza che tutto il popolo avrà: Oggi, nella città di Davide, v'è nato un salvatore, che è Cristo, il Signore. E questo vi servirà di segno: troverete un bambino fasciato e coricato in una mangiatoia [vaschetta per il cibo]. E ad un tratto vi fu con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste, che lodava Iddio e diceva: Gloria a Dio ne' luoghi altissimi, pace in terra fra gli uomini ch'Egli gradisce! E avvenne che quando gli angeli se ne furono andati da loro verso il cielo, i pastori presero a dire tra loro: Passiamo fino a Betleem e vediamo questo che è avvenuto, e che il Signore ci ha fatto sapere. E andarono in fretta, e trovarono Maria e Giuseppe ed il bambino giacente nella mangiatoia; e vedutolo, divulgarono ciò ch'era loro stato detto di quel bambino. E tutti quelli che li udirono, si maravigliarono delle cose dette loro dai pastori. Or Maria serbava in sé tutte quelle cose, collegandole insieme in cuor suo. E i pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Iddio per tutto quello che aveano udito e visto, com'era loro stato annunziato. E quando furono compiuti gli otto giorni in capo ai quali e' doveva esser circonciso, gli fu posto il nome di Gesù, che gli era stato dato dall'angelo prima ch'ei fosse concepito nel seno. E quando furon compiuti i giorni della loro purificazione secondo la legge di Mosè, portarono il bambino in Gerusalemme per presentarlo al Signore, com'è scritto nella legge del Signore: Ogni maschio primogenito sarà chiamato santo al Signore, e per offrire il sacrificio di cui parla la legge del Signore, di un paio di tortore o di due giovani piccioni..” (Luca 2: 8-24)

La “nascita” di un bambino Ebreo non era considerata completa fino a che era circonciso l’ottavo giorno. All’ottavo giorno, la presentazione di Gesù nel Tempio includeva la Sua circoncisione secondo la Torah.

Pertanto, vediamo che la nascita di Gesù il Cristo comprende gli otto giorni interi della Festa delle Capanne, includendo la Sua nascita il Sabato santo che era il primo giorno della Festa e la Sua circoncisione il Sabato santo che era l’ottavo e ultimo giorno della Festa.

Alla Sua nascita fu posto nella “vaschetta del cibo”, dimostrando così che Egli è veramente il Pane della Vita (Giov 6:33-51). La preparazione di Dio della Festa delle Capanne secoli prima della Sua nascita, dà un significato in più al commento di Giovanni: “La Parola è diventata carne e ha abitato fra di noi. Noi abbiamo contemplato la Sua gloria, gloria come unigenito dal Padre, pieno di grazia e verità” (Giov 1:14).

Notate che Dio ha provveduto due feste sante che durano otto giorni, Pasqua/Pani Azzimi e la Festa dei Tabernacoli o Capanne/Ultimo grande giorno:

•Giovanni Battista, precursore del Messia, venne nel primo mese dell’anno e nacque e fu circonciso l’ottavo giorno della prima festa, della Pasqua/Pani Azzimi.
•Gesù, il Messia o Cristo, venne nel settimo mese sei mesi più tardi e nacque e fu circonciso l’ottavo giorno della seconda festa, delle Capanne o Tabernacoli/Ultimo grande giorno.
La Festa dei Tabernacoli è la più importante commemorazione.

Zaccaria 14:16-17 ci dice che un giorno a tutte le nazioni della terra saranno obbligate ad onorare questa festa: “E avverrà che tutti quelli che saran rimasti di tutte le nazioni venute contro Gerusalemme, saliranno d'anno in anno a prostrarsi davanti al Re, all'Eterno degli eserciti, e a celebrare la festa delle Capanne. E quanto a quelli delle famiglie della terra che non saliranno a Gerusalemme per prostrarsi davanti al Re, all'Eterno degli eserciti, non cadrà pioggia su loro.”

La Festa dei Tabernacoli rappresenta il grande raccolto dell’umanità nell’avvento prossimo del Regno di Dio. L’ultima tappa del piano di Dio per la salvezza dell’uomo. Infatti, Gesù rappresentava su questa terra il Regno di Dio. È il giorno di nascita del Re dei Re! Gloria.
R.L.

mercoledì 7 dicembre 2011

PERCHÈ IL RAPIMENTO E PERCHÈ PRIMA DELLA GRANDE TRIBOLAZIONE.

Ogni cristiano sa che il Signore ritornerà e ogni cristiano sa che nessuno può conoscere il giorno né l’ora del suo ritorno e ogni cristiano ha letto o ha sentito parlare del rapimento di cui parla Paolo.

Noi parliamo di rapimento perchè questo è il termine usato dall’apostolo Paolo (la parola originaria “harpazo” viene dal Greco e in latino viene resa con “raptur” con il chiaro significato di rapire, strappare via da) e con il significato di questo termine dobbiamo esaminare il momento del nostro “radunamento” e mutamento in esseri spirituali a cui siamo destinati.

UN LADRO NELLA NOTTE.

Nelle scritture tutto il Nuovo Testamento parla della venuta del Signore Gesù paragonandola all’azione di “un ladro nella notte”, inaspettato. Perchè?

Cosa fa un ladro? il ladro abilissimo e professionista prepara un piano, poi si introduce nell’abitazione al buio di notte mentre tutti dormono e porta via tutto ciò che gli interessa senza che nessuno se ne accorga o se ne accorgerà molto tardi a cose fatte.

Gesù aggiunge anche che la Sua venuta sarà come ai tempi di Noè (Matteo 24:37-39): il mondo non si accorgerà di nulla finché la famiglia di Noè (figura della Sua Chiesa, i Suoi figli) non sarà protetta e sigillata dal Signore stesso all’interno dell’Arca - Gen 16:7 - (figura dell’atto di chiusura della porta della Sua dimora da parte di Dio - v. parabola delle dieci vergini).

"Così, Cristo dopo essersi offerto una [prima] volta per tutte allo scopo di togliere i peccati di molti, apparirà una seconda volta, senza alcuna relazione col peccato, a coloro che l'aspettano, per la loro salvezza." (Eb.9,28)

Alla luce di queste scritture, è chiaro e inequivocabile che il Signore verrà in modo inaspettato per quelli che “dormono”.

“...infatti, come il lampo esce da levante e si vede fino a ponente, così sarà la venuta del Figlio dell'uomo”. (Matteo 24:27)

Ci sono scritture, invece, che ci descrivono la venuta del Signore Gesù sulle nubi secondo cui tutti i popoli lo vedranno. “Così venutisi a trovare insieme gli domandarono: «Signore, è questo il tempo in cui ricostituirai il regno di Israele?». Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere i tempi e i momenti che il Padre ha riservato alla sua scelta, ma avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terra». Detto questo, fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo. E poiché essi stavano fissando il cielo mentre egli se n'andava, ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato di tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l'avete visto andare in cielo»”. (Atti 1:6-11).

Ora come è possibile che mentre Gesù dice che verrà come un lampo, all’improvviso, i suoi angeli ci dicono che verrà allo stesso modo come è salito in cielo cioè lentamente.

E ancora, mentre da una parte dice “nessuno conosce né il giorno né l’ora”, in Daniele dice “Ora, dal tempo in cui sarà abolito il sacrificio quotidiano e sarà eretto l'abominio della desolazione, ci saranno milleduecentonovanta giorni. Beato chi aspetterà con pazienza e giungerà a milletrecentotrentacinque giorni.” (Dan. 12:11-12)

Come può conciliarsi questa apparente contraddizione?

Prima di sostenere la nostra tesi, facciamoci ancora una domanda: a chi si rivolge Gesù quando dice “vegliate perchè non sapete il giorno e l’ora in cui verrà il vostro Padrone”? questa esortazione è rivolta alla Sua chiesa o al mondo intero? E in Atti 1:11, gli angeli perchè si rivolgono agli “uomini di Galilea”?

In Matteo 24:15 Gesù dice espressamente “a quelli che saranno nella Giudea” a coloro i quali vivranno al tempo dell’abominio della desolazione e, quindi, agli eletti in quel periodo storico è indirizzata la profezia, a quelli della Giudea.

IL SIGNORE SI MANIFESTERÀ NEL MOMENTO DEL RAPIMENTO A CHI L’ASPETTA E NON AL MONDO INTERO.

Io credo che il Signore esorta il Suo popolo a vigilare e non il mondo, mentre gli angeli si rivolgono al popolo presente su quel territorio dove un giorno si poseranno i piedi del Signore di cui parla il profeta Zaccaria! Questo è un fatto molto importante per mettere a posto tutti i tasselli.

Il Signore scenderà dal cielo CON i suoi Santi: “In quel giorno i suoi piedi si poseranno sul monte degli Ulivi, che sta di fronte a Gerusalemme, a oriente, e il monte degli Ulivi si spaccherà a metà, da oriente a occidente, tanto da formare una grande valle; metà del monte si ritirerà verso settentrione e l'altra metà verso il meridione. Voi fuggirete per la valle dei miei monti, poiché la valle dei monti si estenderà fino ad Asal; fuggirete come fuggiste per il terremoto ai giorni di Uzzia, re di Giuda; il SIGNORE, il mio Dio, verrà e tutti i suoi santi con lui.” (Zac 14:4-5)

Dalla Parola di Dio si fa cenno a due eventi della venuta del Signore Gesù: una “come un ladro” per la Sua chiesa (la sposa) e poi “sulle nuvole con i Suoi Santi” per il mondo. E, mentre, riguardo la prima nessuno può conoscere il giorno né l’ora, nella seconda parusia l’evento sarà visibile al mondo e di cui si conosce il periodo descritto in Daniele. E in questo trova concorde la scrittura profetica.

La verità è che ci troviamo nell’attesa della venuta improvvisa di cui non si conosce il giorno e l’ora per cui ogni tentativo di fissare date del Suo ritorno fallirà.

MA, CERTAMENTE, UNA VOLTA CHIUSA LA PORTA, TERMINATO IL PERIODO DELLA GRAZIA CIOÈ QUESTO GIORNO DI SALVEZZA, I GIORNI PER L’UMANITÀ SONO CONTATI E ALLORA SI CONOSCERÀ LA FINE.

Per quanto detto sopra, ritengo corretta l’interpretazione riguardo all’ultima settimana di cui parla Daniele secondo cui riguardano gli ultimi sette anni di storia dell’umanità.

Quando inizieranno questi sette anni? Non si può fissare nessuna data con certezza perchè la Parola di Dio ci dice che avverrà con la manifestazione dell’empio quando chi lo ritiene sarà tolto (II Tess. 2:3-8). Ciò significa che questo evento sarà determinato dalla volontà di Dio secondo i Suoi tempi e che solo Lui conosce. IL RAPIMENTO DELLA CHIESA, QUINDI, AVVERRÀ DOPO LA MANIFESTAZIONE DELL’ANTICRISTO.

La domanda a questo punto è: il rapimento avverrà all’inizio, nel mezzo della settimana o alla fine?

Per le considerazioni fatte prima possiamo serenamente dire che alla fine della settimana non è possibile in quanto non c’è nulla da rapire quando i piedi di Gesù si poseranno sulla terra insieme ai Suoi santi. Infatti, non avrebbe senso un rapimento della chiesa alla venuta del Suo regno dopo la distruzione dell’anticristo e del falso profeta. E poi rapirli da chi? Dallo stesso Gesù? No, il rapimento alla fine della tribolazione non ha senso.

Dunque, l’attenzione si concentra sulle prime due possibilità.

Molti credenti non si rendono conto che la vera chiesa di Dio non è destinata all’ira [di Dio] ma ad ottenere salvezza mediante il Signore Gesù Cristo.

La scrittura ha profetizzato il Giorno del Signore che altro non è se non il Giorno dell’Ira di Dio o meglio dell’intervento divino sulla terra per la distruzione dell’opera dell’uomo.

Può la Sua chiesa, la sua sposa per la quale Gesù ha dato la Sua vita essere destinata alla distruzione? Assolutamente NO!

LA GRANDE TRIBOLAZIONE.

Tutti hanno sentito parlare della grande tribolazione che dovrà venire sulla terra. Ma cosa rappresenta veramente questa grande tribolazione. Il martirio dei cristiani, forse? Il genocidio del popolo ebreo? Degli altri popoli? Credo che rappresenti qualcos’altro perchè i veri cristiani sono stati da sempre martirizzati, torturati e il popolo ebreo è stato sempre massacrato; basta leggere le pagine della storia. Le torture, i genocidi, le violenze e qualsiasi abominazione ci sono sempre stati. Certamente localizzati in alcune zone del mondo, ma ci sono sempre stati.

Forse che tutti i problemi saranno a livello universale e non più locale?

Io credo invece che a caratterizzare la grande tribolazione sarà l’abbandono di Dio dell’uomo alla mercé di Satana su questa terra e, infine, dell’intervento di Dio per distruggere la terra come descritto nel libro dell’Apocalisse: periodo definito nella scrittura come IL GIORNO DEL SIGNORE.

Il “giorno del Signore” non è la domenica, il giorno della settimana [argomento che tratteremo in seguito], ma un periodo ben definito che identifica la fine della storia dell’uomo caratterizzato dall’intervento di Dio “il gran giorno del Dio onnipotente” Apoc. 6:17

Cosa dice la Parola di Dio sul Giorno del Signore? Ecco alcune scritture:

Giorno di tenebre (Sofonia 1:14-15, Gioele 2:1-2)

Giorno di inganno (II tessalonicesi 2:9)

Giorno di disperazione: “E dicevano ai monti e alle rocce: «Cadeteci addosso, nascondeteci dalla presenza di colui che siede sul trono e dall’ira dell’Agnello; perché è venuto il gran giorno della sua ira. Chi può resistere” (Apoc. 6:17)

Giorno di distruzione.

“Chi potrà resistere nel giorno della sua venuta? Chi potrà rimanere in piedi quando egli apparirà? Egli infatti è come il fuoco del fonditore, come la potassa dei lavatori di panni”. (Mal 3:2)

GRANDE TRIBOLAZIONE, QUINDI, COME ABBANDONO DI DIO DELL’UMANITÀ A SE STESSA E INTERVENTO DI DIO SU UN’UMANITÀ PECCATRICE E IMPENITENTE.

Noi sosteniamo che la Sua chiesa scamperà alla grande tribolazione perchè Dio sa salvare i suoi figli rimasti fedeli alla Sua Parola dalla prova dura profetizzata che cadrà su tutta la terra. “Poiché hai osservato con costanza la mia parola, anch'io ti preserverò nell'ora della tentazione che sta per venire sul mondo intero, per mettere alla prova gli abitanti della terra.” (Apoc. 3:10)

Ma qualcuno obietta: allora cosa significa che l’anticristo farà guerra ai santi? Ebbene lo spirito dell’anticristo è presente già da oltre 2000 anni ed è stato proprio lui che ha tentato di distruggere la chiesa nella storia con ogni inganno possibile e immaginabile. Questo spirito dell’anticristo ha fatto guerra ai Santi e li ha vinti prima con le persecuzioni dei romani, poi con l’inquisizione, e così via fino ai giorni nostri dove i veri cristiani sono martirizzati (e nessuno ne parla perchè il mondo non li conosce!). Basti pensare ai paesi non cristiani.

E nel nostro paese, nel mondo occidentale dove il cristianesimo è il “fondamento” della società? C’è martirio e martirio. Nel nostro mondo occidentale lo spirito dell’anticristo uccide spiritualmente con i suoi messaggi subliminali, con la menzogna, con tutte le abominazioni di questa società, con tutta la sua corruzione a ogni livello, ecc. Questo è un martirio vero e proprio per il quale il cristiano che vuole vivere della Verità deve combattere strenuamente per la fede fino al punto di sacrificare la propria personalità, rinunciando a sé stesso, rinunciando al mondo. E chi critica o si oppone a questa filosofia di vita chiamata “liberazione da ogni tabù e emancipazione”, ormai accettata e difesa da tutti, viene prontamente imbavagliato e addirittura corre il rischio di essere represso.

“… l’invito alla vigilanza, non riguarda solamente la minaccia del peccato e della tentazione a livello individuale; esiste infatti una minaccia più grande, davanti a cui bisogna aprire gli occhi, e consiste nello spirito dell’iniquità e nella falsificazione della profezia all’interno della comunità cristiana. In questo senso, l’invito alla vigilanza, è un invito alla lettura dei segni dei tempi, è un invito ad aprire gli occhi sulle molteplici falsificazioni del bene, che sono i mille volti dell’anticristo, mettendo in guardia la comunità cristiana circa la strategia di satana, che non l’affronta come un nemico esterno ma come un seduttore interno, che si infiltra e che falsifica la verità dell’esperienza religiosa”. (1)

Se la fine verrà dopo che il vangelo del regno di Dio sarà predicato per tutto il mondo significa che l’inizio della fase finale coincide con l’avvento dell’anticristo ovvero quando sarà tolto chi lo ritiene. L’anticristo, infatti, impedirà di proclamare il vero vangelo di Gesù Cristo durante il periodo della grande tribolazione e perseguiterà probabilmente tutti i credenti tiepidi di oggi che forse riusciranno a comprendere di essere stati ingannati e si ravvedranno e non si sottometteranno al governo falso di Satana. Per esempio le chiese di Sardi, di Tiatira o Laodicea.

IL “GIORNO DEL SIGNORE” NON È DESTINATO ALLA SUA CHIESA!

Anche chi crede che ci sia una sola parusia del Signore ovvero che non ci sia nessun rapimento deve necessariamente considerare che Dio proteggerà in ogni caso i Suoi figli fedeli dalla Sua ira allo scopo di farla scampare alla Grande Tribolazione perchè è la Parola di Dio che lo afferma. Per questa ragione, noi affermiamo che IN OGNI CASO LA CHIESA CHE OSSERVA I COMANDAMENTI DI DIO OGGI SARÀ PROTETTA DA DIO STESSO (Apoc. 3:10).

“Quando passerai attraverso le acque io sarò con te, o attraverserai i fiumi, non ti sommergeranno; quando camminerai in mezzo al fuoco, non sarai bruciato e la fiamma non ti consumerà” (Isaia 43:2)

“Perciò ogni uomo pio t’invocherà nel tempo in cui puoi essere trovato [oggi tempo della grazia], anche se le grandi acque [la fiumana di menzogne di questo mondo] dovessero straripare, esse non giungeranno fino a lui”. (Salmo 32:6)

Abramo disse al Signore: “farai Tu perire il giusto con l’ingiusto?” (Gen. 18:23). E cosa rispose il Signore? “per amore dei giusti non farò perire l’ingiusto”. “Dio l’Eterno, non cambia!” (Malachia 3:6). Il Signore non è cambiato, ma è sempre lo stesso (Ebr 13:8). E i veri cristiani, l’Israele spirituale e progenie di Abramo, sono i giusti per cui per amore loro il Signore anche oggi non fa perire l’ingiusto e non già il contrario. Ciò significa che quando i giusti saranno portati via in luogo sicuro, come lo fu Lot e la sua famiglia, allora il Signore punirà l’ingiusto.

“In quel giorno [dice il Signore]… Va’, o popolo Mio, entra nelle tue camere, chiudi le tue porte dietro a te; nasconditi per un istante, finché sia passata l’indignazione. Poiché, ecco, l’Eterno esce dalla Sua dimora per punire l’iniquità degli abitanti della terra; e la terra metterà allo scoperto il sangue che ha bevuto e non terrà più coperti gli uccisi.” (Isaia 26:20-21)

La soluzione per scampare alla prova finale c’è, ce la dà Gesù stesso ed è questa: “Badate a voi stessi, perché i vostri cuori non siano intorpiditi da stravizio, da ubriachezza, dalle ansiose preoccupazioni di questa vita e che quel giorno non vi venga addosso all'improvviso come un laccio; pregate in ogni tempo affinché siate in grado di scampare a tutte queste cose che stanno per venire e di comparire davanti al Figlio dell’uomo” (Luca 21:34-36).

In queste parole il Signore non si riferisce alla “normale” tribolazione di cui parlò ai discepoli (Matteo 10:16-33; Giovanni 16:33), ma specificamente al QUEL GIORNO.

Quanti cristiani oggi, contraddicendo quello che ha detto chiaramente Gesù, predicano che tutti i cristiani passeranno attraverso la Grande Tribolazione!

Che tristezza vedere quanti si professano cristiani e non tengono conto di questo avvertimento del Signore Gesù Cristo. Quanta poca conoscenza c’è della Parola di Dio nel mondo cristiano. “Il mio popolo perisce per mancanza di conoscenza” dice il Signore.

Vogliamo ribadire invece l’avvertimento: “PREGATE IN OGNI TEMPO AFFINCHÈ SIATE IN GRADO DI SCAMPARE A TUTTE QUESTE COSE E DI COMPARIRE DAVANTI AL FIGLIOLO DI DIO”

Secondo il piano di Dio di salvezza dell’umanità, questo giorno presente (simboleggiato dal periodo che va dalla Pentecoste alla festa delle Trombe) è il periodo della grazia o l’anno di grazia da Lui stesso annunciato seguito dal giorno di vendetta di Dio (Luca 4:18 e Isaia 61). QUESTO GIORNO FINIRÀ QUANDO SUONERÀ L’ULTIMA TROMBA.

L’ultima tromba di cui parla Paolo è la settima tromba dell’Apocalisse? Non c’è una risposta precisa in quanto le scritture non chiariscono questo aspetto, ma non crediamo che Paolo si riferisce alla settima tromba di cui parla l’Apocalisse, perchè ancora non era stata fatta alcuna rivelazione a Giovanni quando Paolo ha scritto la lettera.

E poi c’è un’altra considerazione da fare: il suono della settima tromba avviene dopo un evento che sarà conoscibile da tutto il mondo: l’uccisione dei due profeti e della loro resurrezione dopo tre anni e mezzo di predicazione; e in quel periodo sarà facile prevedere gli eventi futuri descritti. Quindi, per le considerazioni fatte sul giorno del rapimento della chiesa del Signore, che nessuno conosce, non può riferirsi alla stessa tromba perchè sappiamo che il ritorno del Signore visibile a tutti avverrà alla fine dell’ultima settimana di cui parla Daniele cioè dopo tre anni e mezzo da quell’evento.

E poi ancora, in Daniele 12:7 ci viene detto che la fine avverrà quando “la forza del popolo santo sarà interamente infranta” cioè non ci sarà più chi predicherà la VERITÀ pubblicamente e apertamente, l’evangelo secondo le Scritture e, quindi, non ci sarà l’azione dello Spirito Santo.

IL VERO DIO È STATO ACCANTONATO! CHI SI AFFIDA ALLA BIBBIA NON È PIÙ ACCETTATO.

Personalmente credo che già si sta avverando sotto i nostri occhi questa profezia; infatti, la predicazione dei cristiani che si attengono alla Parola di Dio e alla Sua dottrina vengono censurati, accantonati. A parte qualche eccezione, in TV, alla radio, sui giornali e su ogni mezzo di comunicazione e sui posti di lavoro non è ammesso chi contraddice questo sistema, non gli è concesso di parlare della Parola di Dio e nemmeno di menzionare la Bibbia per contraddire la filosofia di questo mondo.

Molti cristiani hanno il timore di parlare francamente della Parola di Dio perché potrebbero essere attaccati dalla stampa e altri mezzi di comunicazione o dalle persone vicine, trattati come “extraterrestri” e allontanati. Quante volte mi è capitato di ascoltare alcuni dibattiti in TV su temi sociali e di costume e di vedere come vengono scherniti coloro che si “azzardano” a fare riferimento alla Bibbia.

Il concetto di peccato è stato abolito. Tutto è permesso, basta rispettare i costumi degli altri.

Dio è stato accantonato, abbandonato dalle scuole, dalle famiglie e il risultato è: non esiste alcun Dio creatore, l’uomo è frutto dell’evoluzione, Gesù se è esistito non è Dio ma un uomo, non esiste alcun ritorno di Gesù, nell’universo non siamo soli ma ci sono gli extraterrestri, la Bibbia è un normale testo scritto da uomini e non ispirati da Dio, ecc. Esiste un solo Dio: l’uomo stesso perchè. questo nuovo dio è autosufficiente, si genera da sé con la scienza, si autogoverna con la democrazia, si cura da sé con la medicina, tutti i popoli avranno un solo governo, una sola lingua [inglese], una sola guida l’anticristo, ecc. tutto ciò è frutto del puro egoismo umano e l’uomo sembra onnipotente. Ecco compiuta la Babele!

Disse Gesù: “Ma quando il Figlio dell'uomo verrà, troverà la fede sulla terra?” (Lc 18:8)

Quando leggiamo Paolo in 2Tim. 3:1-7 : “Or sappi questo: negli ultimi giorni verranno tempi difficili; perché gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati, irreligiosi, insensibili, sleali, calunniatori, intemperanti, spietati, senza amore per il bene, traditori, sconsiderati, orgogliosi, amanti del piacere anziché di Dio, aventi l'apparenza della pietà, mentre ne hanno rinnegato la potenza. Anche da costoro allontanati! Poiché nel numero di costoro ci sono quelli che si insinuano nelle case e circuiscono donnette cariche di peccati, agitate da varie passioni, le quali cercano sempre d'imparare e non possono mai giungere alla conoscenza della verità” non ci sembra che stiamo leggendo un articolo di giornale di quest’epoca in cui viviamo?

Perciò crediamo che questo è il tempo della fine di cui hanno parlato i profeti e Gesù stesso. Il nostro Padrone e Signore Gesù Cristo sta per ritornare nella Sua gloria come Re dei Re e per rapire da questo mondo la Sua Sposa secondo le Sue promesse.

Il Signore quanto prima chiuderà la porta di ingresso del Suo Regno, l’anno di grazia sta per finire e presto si celebreranno le nozze dell’Agnello in cielo. Beato chi sarà trovato pronto.

“Beati quei servi che il padrone, arrivando, troverà vigilanti! In verità io vi dico che egli si rimboccherà le vesti, li farà mettere a tavola e passerà a servirli”. (Lc 12:37)

Vigiliamo, dunque, perchè il Signore è vicino! Maranatà.