mercoledì 29 febbraio 2012

Noi aspettiamo l'Eterno, egli è il nostro aiuto e il nostro scudo.Salmo 33:20

Che stiamo vivendo un periodo di oscurità spirituale è indubbio; basta aprire un giornale, ascoltare la TV, navigare per Internet, essere sul posto di lavoro o al bar, ecc. c'è qualcosa che dia gloria al nostro Dio Padre creatore? A parte delle rare eccezioni, tutto è menzogna, è blasfemo.

Questo è il cibo quotidiano di cui si nutre oggi l'uomo; ecco perché è malato e confuso, brancola nel buio e non sa come risolvere i suoi problemi.

Di questa società ha profetizzato Isaia al capitolo 59: "... Poiché le vostre mani son contaminate dal sangue, e le vostre dita dalla iniquità; le vostre labbra proferiscon menzogna, la vostra lingua sussurra perversità. nessuno muove causa con giustizia, nessuno la discute con verità; s'appoggiano su quel che non è, dicon menzogne, concepiscono il male, partoriscono l'iniquità. Covano uova di basilisco, tessono tele di ragno; chi mangia delle loro uova muore, e l'uovo che uno schiaccia, dà fuori una vipera. Le loro tele non diventeranno vestiti, né costoro si copriranno delle loro opere; le loro opere son opere d'iniquità, e nelle loro mani vi sono atti di violenza. I loro piedi corrono al male, ed essi s'affrettano a spargere sangue innocente; i loro pensieri son pensieri d'iniquità, la desolazione e la ruina sono sulla loro strada. La via della pace non la conoscono, e non v'è equità nel loro procedere; si fanno de' sentieri tortuosi, chiunque vi cammina non conosce la pace. Perciò la sentenza liberatrice è lunge da noi, e non arriva fino a noi la giustizia; noi aspettiamo la luce, ed ecco le tenebre; aspettiamo il chiarore del dì, e camminiamo nel buio. Andiam tastando la parete come i ciechi, andiamo a tastoni come chi non ha occhi; inciampiamo in pien mezzogiorno come nel crepuscolo, in mezzo all'abbondanza sembriamo de' morti. Tutti quanti mugghiamo come orsi, andiam gemendo come colombe; aspettiamo la sentenza liberatrice, ed essa non viene; la salvezza, ed ella s'allontana da noi. Poiché le nostre trasgressioni si son moltiplicate dinanzi a te, e i nostri peccati testimoniano contro di noi; sì, le nostre trasgressioni ci sono presenti, e le nostre iniquità, le conosciamo. Siamo stati ribelli all'Eterno e l'abbiam rinnegato, ci siam ritratti dal seguire il nostro Dio, abbiam parlato d'oppressione e di rivolta, abbiam concepito e meditato in cuore parole di menzogna... E la sentenza liberatrice s'è ritirata, e la salvezza s'è tenuta lontana; poiché la verità soccombe sulla piazza pubblica, e la rettitudine non può avervi accesso; la verità è scomparsa, e chi si ritrae dal male s'espone ad essere spogliato. ..."

Chi può liberarci da noi stessi? Solo l'Onnipotente. Eppure l'uomo ostinatamente non vuole tornare dal suo creatore e spera nella sua propria forza, crede e spera nell'uomo.

Tutta la storia umana è tracciata dall'esperienza di grandi imperi potenti, re coraggiosi, uomini forti con il grande intento di fondare un mondo basato sulla sua giustizia e sulla sua pace.

Il loro operato, per ottenere quei risultati, certamente ha procurato enormi dolori e ingiustizie all'umanità; ancora oggi l'ideale è quello, ogni sforzo che viene fatto oggi va in questo senso: costruire un nuovo ordine mondiale di pace e sicurezza. Questo è il loro vangelo mediatico per tutto il mondo a cui tutti aderiranno. Ciò comporta grandi sacrifici per i più poveri che non possono mantenere il passo con i più ricchi.

Lo spirito che anima la società umana è sempre lo stesso e, purtroppo, anche nelle chiese cristiane, ammantate dell'Ecumenismo in cui tutto fa brodo, esiste questo pensiero di poter approdare a questo mondo mediante le loro opere di menzogna nel nome di Dio; magari mediante guerre, violenze di ogni tipo, crociate nel nome di Dio come in passato.

Essi sono convinti che possono realizzare questo sogno fantastico con la loro natura peccaminosa ed è scritto che ci riusciranno, ma con l'inganno e l'ingiustizia.

I veri credenti sono convinti che l'uomo senza l'intervento di Dio non ha la possibilità di creare un mondo di vera giustizia e vera pace; essi riconoscono le profezie del loro Signore Gesù il Cristo, si affidano con fede alla Sue promesse di aiuto e di protezione e aspettano con fiducia il ritorno del vero Re, il solo che porterà la vera pace e la vera giustizia.

Gesù disse: "le Mie pecore ascoltano la Mia voce".

Egli ritornerà veramente sulla terra, non è una invenzione dell'ultima ora, questo messaggio della Sua venuta è predicato da molto tempo. Beato chi crede ed ha questa speranza, al Suo ritorno lo vedrà.

Come è scritto: "quanto a noi, aspettiamo nuovi cieli e nuova terra dove abita la giustizia." Amen.
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lunedì 27 febbraio 2012

Vado forse cercando il favore degli uomini, o quello di Dio?Galati 1:10

Ciò che rende l'uomo schiavo di questo mondo è la paura del suo simile, dell'uomo forte; perciò è legato con forti catene spirituali e materiali; è l'effetto del peccato, del governo di Satana.

Quando, invece, un uomo è lavato dal peccato e da ogni colpa e su cui il Signore posa il Suo Spirito, quell'uomo vive in piena libertà e non è più schiavo del mondo. Ora appartiene al Signore e è cittadino del Regno di Dio.

La consapevolezza della libertà e della fiducia in Cristo fa sì che questa nuova creatura è spinta dall'amore di Dio a operare secondo la Sua volontà.

Quindi il nostro compito non è e non dev'essere mosso da volontà di secondi fini, non è quello di cercare e di fare proseliti, né di costituire denominazioni o di ossere approvati da qualcuno, ma, per mezzo dell'amore che ci è stato donato, ci sentiamo spinti nell'impegno di ubbidire a Dio predicando il Suo messaggio di salvezza; per questo dobbiamo sforzarci, mediante la potenza del Suo Spirito, di esserGli graditi nel fare la Sua volontà.

Infatti sappiamo tutti che ben presto dobbiamo comparire davanti al nostro Signore Gesù Cristo per ricevere il salario del lavoro che ci è stato affidato a ognuno di noi e che stiamo realizzando ora.

Il mondo è indubiamente lontano da Dio. L'esistenza dell'uomo, specialmente oggi, si poggia sulla concupiscenza della carne, sulla concupiscenza degli occhi e sull'orgoglio della vita.

L'uomo senza Dio attinge a questi principi per rispondere al bisogno di pace e di felicità che c'è nel suo cuore, ed invece di trovare soddisfazione vera, si allontana sempre di più dal suo Creatore.

Sono continuamente sotto i nostri occhi i compromessi a cui certi cristiani scendono in nome della modernità, dell'evolversi del pensiero, dei cambiamenti sociali e culturali.

Chi vuole vivere veramente per il Signore eviterà ogni compromesso con gli usi e i metodi in voga nel mondo e cercherà di conformarsi a tutto l'insegnamento della Parola di Dio. "Ma quanto a me, non sia mai che io mi vanti di altro che della croce del nostro Signore Gesù Cristo, mediante la quale, il mondo, per me, è stato crocifisso e io sono stato crocifisso per il mondo" (Gal. 6:14); "Non vi mettete con gli infedeli sotto un giogo che non è per voi;" (2 Cor. 6:14).

Non cerchiamo compromessi col mondo nella nostra vita! È una grave offesa a Dio Padre.

Noi crediamo nella potenza del Suo Spirito santo, Cristo in noi, che ci ha stimati degni di essere davanti a Dio Padre in ogni momento e rendiamo grazie a Lui per averci concesso di poter parlare della buona notizia del Suo Regno; per questo ci esprimiamo con tutta sincerità senza timore degli uomini.

Consapevoli dei nostri limiti, guidati dal Suo Spirito santo e con il timore che si deve avere davanti a Dio e alla Sua Parola, predichiamo ciò che ci ha fatto conoscere allo scopo di poter persuadere chi ascolta dalla loro insufficienza di fede nell'unico Signore che salva, Gesù Cristo.

Dobbiamo esaminarci per vedere se il nostro comportamento è ciò che richiede il signore oppure no.

Chiediamoci: Chi ci osserva vede in noi l'attaccamento a Cristo o al mondo? Emaniamo luce o il nostro comportamento confonde le menti? Siamo schiavi di ciò che il mondo offre o riusciamo a dominarle? Il Signore ci aiuti a scegliere sempre i veri valori e ad apprezzare sempre più le ricchezze del cielo!

domenica 26 febbraio 2012

Davanti a Te ho ammesso il mio peccato.Salmo 32:5

"Chi fa il peccato commette una violazione della legge; e il peccato è la violazione della legge" (1Giov. 3:4).

La parola di Dio definisce il peccato come la violazione della santa legge di Dio. Precisamente la violazione della legge che Dio stesso ha dettato a Mosè nell'Antico Testamento e non le tradizioni di qualsiasi chiesa o denominazione cristiana.

Questa violazione trova la sua ragione di esistere nella separazione e nell'allontanamento dell'uomo da Dio ossia nella mancanza del vero Amore. Perciò il peccato è una violazione della legge dell'Amore perché Dio è Amore: l'amore è l'adempimento della legge (Rom.13:10) cioè Gesù Cristo che è il fine della legge (Rom 10:4).

Nella coscienza dell'uomo è scritta questa Verità; infatti sappiamo che "Colui dunque che sa fare il bene, e non lo fa, commette peccato" (Giac 4:17).

Nessun uomo è immune dal peccato. Il primo uomo, Adamo, ingannato dal Diavolo, fece si che il peccato entrasse nella sua esistenza, scelse di spogliarsi della parte spirituale che Dio gli aveva concesso per poter conoscerlo e decise di non sottomettersi alla legge di Dio stabilendo da se cosa è bene e male. Tutta l 'umanità è entrata in questa trasgressione.

Spesso e volentieri trattiamo tutto in modo superficiale e non ci rendiamo conto che facciamo del male a noi stessi e al prossimo, dimostriamo di non essere veramente quello che diciamo di essere, Figli di Dio.

La Scrittura non ci è stata data solo per leggerla, non ci è stata data solo per dimostrare agli altri la propria opinione personale, nemmeno per fare proseliti e nemmeno per sapere a memoria ogni passo di essa, non serve per stabilire quale denominazione si attiene alle proprie dottrine personali.

La bibbia è uno strumento di vita che misura il nostro stato più intimo, giudica i nostri pensieri, il nostro cuore ogni volta che l'apriamo. La Bibbia è la Parola di Dio che si rivolge a noi direttamente e se riconosciamo che essa è stata scritta per ognuno di noi, allora riconosciamo che siamo peccatori.

Quando ammettiamo il nostro peccato, riconosciamo quanto siamo malati e mancanti a causa dei nostri sbagli e delle nostre colpe.

Il peccato è contro Dio nostro creatore, perciò l'uomo che si riconsce peccatore deve cercare di essere riconciliato con Lui e ciò si può ottenere unicamente riconoscendo Gesù il Cristo come l'Unico che ha avuto misercordia per noi e si è sacrificato per i nostri peccati. Se lo riconosciamo, con umiltà e sincerità chiediamo il Suo perdono e la Sua grazia che è benefica e che salva senza alcuna opera carnale.

Dio mandò il suo unico Figlio per lavare con il Suo prezioso sangue tutto il peccato commesso dall'umanità. Egli fece conoscere la Verità; attestandolo con il Suo Spirito e convincendoci che siamo peccatori. Come può un uomo carnale riconoscere il peccato e confessarlo? Noi riconosciamo di essere peccatori e ci affidiamo completamente nelle sue mani per mezzo del Suo Spirito santo. Gesù è il Sommo Sacerdote che ha espiato il peccato e, se pecchiamo, Egli ci fa da avvocato e ci difende davanti al Padre.

Fratelli camminiamo secondo la sua volontà, ammettiamo e confessiamo i nostri peccati e stiamo sereni in Lui perchè egli è potente da salvarci.
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venerdì 24 febbraio 2012

UN UNICO BATTESIMO.

Il battesimo è un adempimento di fondamentale importanza per la salvezza? Noi crediamo di sì perché così insegna Gesù: “Gesù disse loro: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato” (Mar 16:15-16).

Quindi è parte integrante del processo di conversione e della nascita alla nuova vita spirituale.

I discepoli, investiti del mandato di battezzare i nuovi credenti, praticarono il battesimo come era stato loro insegnato: tutti i primi credenti erano battezzati solamente nel nome di Gesù Cristo.

La Scrittura dichiara che per tutti i credenti esiste: “... un corpo unico ed un unico Spirito, come pure siete stati chiamati ad un'unica speranza, quella della vostra vocazione. Un solo Signore, un solo battesimo, una sola fede” (Ef 4:4-5.)

Tutti riconosciamo che l’apostolo Pietro nel suo primo discorso nella Pentecoste era ripieno di Spirito santo di Dio e che per mezzo di esso disse a tutti i presenti: “Ravvedetevi, e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo” (Atti 2:38).

Quindi, dopo il battesimo nel nome di Gesù si riceve lo Spirito santo.

Tutta la scrittura è concorde sul modo di amministrare il battesimo:

“Erano soltanto battezzati nel nome del Signor Gesù” (Atti 8:16).

“E comandò che fossero battezzati nel nome di Gesù Cristo” (Atti 10:48).

“Udito questo, furono battezzati nel nome del Signor Gesù” (Atti 19:5).

“O ignorate voi che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? Noi siamo dunque stati con Lui seppelliti mediante il battesimo nella sua morte, affinché, come Cristo è risuscitato dai morti, mediante la gloria del Padre, così anche noi camminassimo in novità di vita” (Rom 6:3-4).

“Voi tutti che siete stati battezzanti in Cristo vi siete rivestiti di Cristo” (Gal 3:27).

Perché il battesimo deve essere amministrato nel nome di Gesù Cristo? solamente perché Egli disse: “«Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me»” (Giov 14:6).

E ancora “In nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati” (Atti 4:12).

Quindi, è Lui il nostro Redentore, il nostro mediatore e la nostra Vita. E solo per mezzo di Lui si può arrivare a Dio.

Il punto decisamente importante è “nessun altro nome” per la Salvezza, solo Cristo Gesù, l’unico che è morto al posto nostro e per la salvezza di tutti gli uomini.

E c’è “un unico Spirito”; Dio è Spirito santo, non esiste un altro spirito, e come è detto dall’inizio della Scrittura lo spirito è soffiato nell’uomo (Gen 2:7; Giov 20:22).

“Or il Signore è lo Spirito” (2Cor 3:17) ovvero lo Spirito è il Signore.

Gesù è il Signore per cui con il battesimo e il dono dello Spirito di Dio ci siamo rivestiti di Cristo che è Spirito ed è anche Santo.

Il vero e unico battesimo era amministrato solo per immersione nell'acqua nel nome dell’unico Signore Gesù il Cristo.

Non esiste altro nome per essere salvati e battezzati.

“E qualunque cosa facciate, in parola o in opera, fate ogni cosa nel nome del Signor Gesù, rendendo grazie a Dio Padre per mezzo di lui” (Col 3:17).

mercoledì 22 febbraio 2012

Ecco, la tua iniquità è tolta e il tuo peccato è espiato.Isaia 6:7

In questo capitolo 6 del libro, Isaia descrive la sua investitura di inviato da Dio attraverso tre momenti: primo la visione della gloria di Dio nel Suo tempio dal cui confronto si riconosce peccatore e impuro davanti alla Santità di Dio, secondo il tocco di Dio con il fuoco dello spirito che purifica dal peccato e lo rende puro, infine l'accettazione della volontà e della missione data da Dio.

Questo è il processo di conversione e santificazione di ogni chiamato, di ogni eletto da Dio; chi non ha conosciuto prima il Signore e, quindi, non è toccato dallo spirito di Dio, come fa ad accettare il Signore? Solamente non può essere uno dei chiamati, perciò rimane nei suoi peccati.

Quanti nel mondo hanno conosciuto il Signore? Gesù è chiaro: "molti saranno i chiamati, ma pochi gli eletti" (Mat 22:14). Pochi dicono "manda me!", mentre molti si tirano indietro.

Infatti, di questi tempi moderni, cosiddetti civili, è stato già scritto: "negli ultimi giorni verranno tempi difficili; perché gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati, irreligiosi, insensibili, sleali, calunniatori, intemperanti, spietati, senza amore per il bene, traditori, sconsiderati, orgogliosi, amanti del piacere anziché di Dio, aventi l'apparenza della pietà, mentre ne hanno rinnegato la potenza" (2tim 3:1-4)

C'è di tutto! Questo stato d'animo nell'uomo si manifesta nella vita sociale mediante lo sprezzo di ogni legge, norma e regolamento. Sembra che non esiste più un sentimento interno che ci smuova per liberarci delle nostre mancanze; l'applicazione delle leggi dello stato non riesce a correggere la grativà di ogni atto terribile.

Non si è più responsabili dei propri comportamenti, dei propri pensieri e delle proprie parole; ormai nel nostro cuore è sparito il peso e il rimorso dell'errore commesso, nemmeno le religioni riescono a smuovere il peccatore, si pentono per un momento, ma si resta sempre nel peccato, nessuno vuole cambiare strada, davanti al prossimo siamo colpevoli, e non si ha paura nemmeno di Dio; questo è il risultato della nostra condotta.

Beato chi sente il bisogno di essere perdonato e accolto da Dio, i suoi peccati saranno perdonati e il suo cuore sarà sanato.

Fratelli e sorelle nulla è imposibile a Dio, Cristo è intervenuto e ha messo pace fra noi e Dio. Egli ha tolto la nostra malvagità ed ha pagato il prezzo del riscatto per noi: "Poiché il Figliuol dell'uomo è venuto per cercare e salvare ciò che era perduto" (Luca 19:10). Noi eravamo perduti nel peccato, senza possibilità di essere salvati, ma Cristo si è offerto volontariamente al posto nostro morendo inchiodato alla croce.

"Infatti è per grazia che siamo stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da noi; è il dono di Dio" (Efes 2:8). "Perché avrò misericordia delle loro iniquità e non mi ricorderò più dei loro peccati" (Ebrei 8:12).

Crediamo e accettiamo con vera fede il suo Sacrificio, non dimoriamo più nel peccato, ma viviamo nel suo amore sicuri che l'opera che Lui ha inizita in noi la porterà a compimento.

E Gesù ci assicura che "Questa è la volontà di Colui che mi ha mandato: che io non perda nessuno di quelli che Egli mi ha dati, ma che li risusciti nell'ultimo giorno. Poiché questa è la volontà del Padre mio: che chiunque contempla il Figlio e crede in lui, abbia vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno" (Gv 6:40). Amen.
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lunedì 20 febbraio 2012

Il Signore diriga i vostri cuori alla paziente attesa di Cristo.2Tessalonicesi 3:5

Il tempo non scorre più come una volta; almeno così lo percepiamo noi oggi. Con l'avvento della tecnologia questo mondo è diventato eccessivamente frenetico. Il nostro comportamento nella vita quotidiana è molto diverso da quello dei nostri nonni. Da sempre e fino all'invenzione dei computer l'uomo godeva del tempo, le giornate e le stagioni erano sempre uguali. In effetti anche oggi sono sempre uguali, tuttavia a causa della nostro modo di vita lo sentiamo diverso, si dice: "i tempi sono cambiati".

Per esempio, un tempo il contadino seminava e sapeva che doveva aspettare pazientemente la stagione del raccolto, piantava e raccoglieva a suo tempo; oggi è così? Non è così. Il coltivatore usa tecniche di coltivazione per incentivare il raccolto, si fa uso di tecniche per produrre frutto in ogni stagione. Ciò è quello che richiede il mercato, la gente.

Per non parlare dei sistemi di comunicazione con cui si sono ridotti i tempi e le distanze. Se voglio andare all'altro capo della terra posso farlo nella stessa giornata, se desidero parlare con qualcuno in un altro stato lo posso fare immediatamente, cosa devo aspettare?

Dov'è la paziente attesa? No, non possiamo essere pazienti, non dobbiamo aspettare possiamo ottenere subito ciò di cui abbiamo bisogno.

In ogni aspetto della vita abbiamo perso la pazienza, l'atteggiamento e la disposizione interiore di chi sopporta avversità, difficoltà, contrattempi ecc. con rassegnazione e serenità, senza fretta. Abbiamo perso la calma e non sopportiamo serenamente le avversità o la noia di una lunga attesa.

Vogliamo che qualcuno risolva tutti i nostri problemi immediatamente, magari senza fare nulla. Non possiamo apettare.

Ecco perchè Pietro nella sua lettera scrisse: "... negli ultimi giorni verranno degli schernitori coi loro scherni i quali si condurranno secondo le loro concupiscenze e diranno: Dov'è la promessa della sua venuta? perché dal giorno in cui i padri si sono addormentati, tutte le cose continuano nel medesimo stato come dal principio della creazione. Poiché costoro dimenticano questo volontariamente: che ab antico, per effetto della parola di Dio, esistettero de' cieli e una terra tratta dall'acqua e sussistente in mezzo all'acqua; per i quali mezzi il mondo d'allora, sommerso dall'acqua, perì; mentre i cieli d'adesso e la terra, per la medesima Parola son custoditi, essendo riservati al fuoco per il giorno del giudizio e della distruzione degli uomini empi" (2P 3:3-7).

Siamo veramente in tempi difficili, parliamo di quelli spirituali, le preoccupazioni di queso mondo sono molte ed è facile farsi trascinare de esse, è molto probabile che sorgono dei dubbi sul perchè tanto male, la pazienza e la fede per chi non ha costruito sulla Vera Roccia, non sono stabili.

In situazioni come queste è facile perdere la calma e attaccarsi a qualsiasi verità o denominazioni o chiese che sono convinti di avere la chiave della felicità, della salvezza depositata fra le loro mura. Si confonde il sacro con il profano, si chiedono miracoli, si fanno miracoli, il nemico lavora bene con queste cose, la serenità dei più si indebolisce, la fratellanza e la fede stessa è in serio pericolo. Nelle loro runioni mancano le basi scritturali su cui discutere, molti si preoccupano delle cose del mondo e non della loro fede e del loro primo amore per Cristo.

Il loro cuore non crede più alla venuta di Cristo, dimenticano tutto quello che è scritto nella sua Parola, scritto per nostro ammaestramento, affinché mediante la pazienza e mediante la consolazione delle stesse, ci si fortifica insieme in questa speranza.

Davanti al re Agrippa, Paolo disse: "E ora son chiamato in giudizio per la speranza della promessa fatta da Dio ai nostri padri; della qual promessa le nostre dodici tribù, che servono con fervore a Dio notte e giorno, sperano di vedere il compimento. E per questa speranza, o re, io sono accusato dai Giudei! Perché mai si giudica da voi cosa incredibile che Dio risusciti i morti?" (At 26:6-8).
Il popolo di Dio ha questa speranza che Dio presto manderà Gesù e risusciterà i morti, secondo l'ordine stabilito da Lui.

Chiediamo al Signore che il nostro cuore sia pieno di fede, di pazienza e di speranza nella Sua promessa mediante la potenza del Suo Spirito santo in noi.

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giovedì 16 febbraio 2012

La vera Luce che illumina ogni uomo veniva nel mondo.Giovanni 1:9

Nel principio Dio ha creato ogni cosa dal nulla. La terra era caduta nelle tenebre e nella corruzione a causa della ribellione dell'angelo posto a capo del governo per custodirla e curarla: Luicifero. Non conosciamo quanto tempo è durato il suo dominio, ma è certo che egli si ribellò distruggendo tutto e divento Satana, l'Avversario.

Dunque, nella Genesi è descritto come Dio ha ricostruito tutto. Il primo atto della ricreazione è descritta nei primi versetti: "Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre" (Gen 1:3-4).

Ricostruendo tutto, Dio vide che era tutto buono cioè l'universo rispettava nuovamente gli ordini e i posti che Dio dette in origine a ogni cosa e vi era pace in tutto. Dopo aver preparato la terra ad essere nuovamente vivibile, ha fatto l'uomo; un essere materiale e non spirituale ma "simile a Dio" a cui ha affidato la terra al posto di Lucifero.

Dio fece un patto con l'uomo di vita eterna e di possedere tutto se avesse obbedito alla Sua Parola, ma egli ruppe subito l'alleanza facendosi disubbidiente e peccatore: ha rifiutato le Sue leggi.

Dio si allontanò da lui e l 'uomo perdette le benedizioni. Tuttora egli è costretto a sperimentare sofferenza e camminare nel peccato fino ad arrivare al massimo del male. Già una volta Dio intervenne con il diluvio distruggendo tutto, ma nello stesso tempo Dio mantiene la Sua promessa di benedizione, perciò Egli ha mandato tanti profeti che hanno illuminato il Suo popolo con la Sua Parola messa per iscritto.

Ma l'amore del Padre per le sue creature è così grande che al tempo stabilito ha mandato Suo Figlio Gesù il Cristo nato nella carne in questo mondo di tenebre spirituali per illuminare tutti gli uomini della Verità.

L'abbandono delle leggi di Dio ossia il peccato ha causato e causa tutto il male che vediamo intorno a noi: "Perciò la rettitudine è lontana da noi, e non arriva fino a noi la giustizia; noi aspettiamo la luce, ma ecco le tenebre; aspettiamo il chiarore del giorno, ma camminiamo nel buio. Andiamo tastando la parete come i ciechi, andiamo a tastoni come chi non ha occhi; inciampiamo in pieno mezzogiorno come nel crepuscolo, in mezzo all'abbondanza sembriamo dei morti. ... Poiché le nostre trasgressioni si sono moltiplicate davanti a te e i nostri peccati testimoniano contro di noi; sì, i nostri peccati ci stanno davanti e le nostre iniquità le conosciamo. Siamo stati ribelli al SIGNORE e l'abbiamo rinnegato, ci siamo rifiutati di seguire il nostro Dio, abbiamo parlato di oppressione e di rivolta, abbiamo concepito e meditato in cuore parole di menzogna. La rettitudine si è ritirata, e la giustizia si è tenuta lontana; la verità infatti soccombe sulla piazza pubblica, e il diritto non riesce ad avvicinarvisi; la verità è scomparsa, e chi si allontana dal male si espone a essere spogliato" (Isaia 59 9-15).

Cantava Davide "I Tuoi comandamenti sono una luce al mio piede" e Paolo afferma che Gesù è l'adempimento della legge.

Questa società ha abbandonato la legge di Dio e ha rinnegato Gesù perciò ha occhi e non vede, ha orecchie ma non ode. Il Signore è la vera Luce per il nostro cuore e per questo Lui è venuto sulla terra per illuminarci della Verità. Gesù è la Luce spirituale che illumina i cuori tenebrosi.

mercoledì 15 febbraio 2012

Chi ha visto Me, ha visto il Padre.Giovanni 14:9

Siamo in un periodo dove le informazioni viaggiano con ogni mezzo possibile. Si scrivono migliaia di articoli sulla religione, sui santi, miracoli, su Dio. Si fanno migliaia di sermoni, ottimi, edificanti, di grande utilità, ma quasi tutti hanno un probrema di fondo, il Cristo Gesù.

Ancora oggi la maggioranza non riconosce Cristo, Colui che era dal Principio con il Padre. Non è possibile predicare ed essere testimoni di Dio se non si è a conoscenza di Cristo che è proceduto dal Padre ed è venuto nella carne per rivelarci proprio il Padre.

Cosa vuole dire Gesù con queste parole? Che Lui era il Padre? No! La Bibbia afferma che nessuno ha mai visto Dio Padre e nessuno può vederlo e vivere. Lui è l'immagine e l'impronta dell'essenza di Dio, per cui vedere Lui è come vedere il Padre.

L'uomo ha sempre desiderato di vedere Dio, Gesù è Colui che lo ha rivelato e mostrato: "Filippo gli disse: "Signore, mostraci il Padre e ci basta". Gesù gli disse: "Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre" (Giov 14:8-9) Dio Padre nostro ha voluto riconciliare il mondo con sé attraverso Gesù Cristo suo Figlio affinchè chiunque crede in Lui abbia vita eterna.

Gesù disse "Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono." (Giov 10:27). Perciò ascoltiamo Gesù, perché le parole che sentiamo da Lui vengono dal Padre nostro creatore: "e la parola che voi udite non è mia, ma è del Padre che mi ha mandato" (Giov 14:24).

Chi non conosce Cristo, e non ha il Suo Spirito Santo, il Suo amore, il Suo carattere non può conoscere il Padre che è il Dio di tutti gli Spiriti. In Cristo abita tutta la magnificenza del Padre, e ogni cosa è fatta da Cristo come se la realizzasse il Padre.

Sforziamoci di conoscere il creatore di tutto l'universo e di tutto ciò che è in esso, Padre del nostro Signore Gesù benedetto in eterno amen.
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sabato 11 febbraio 2012

Cristo è il fine della legge, per la giustificazione di tutti coloro che credono.Romani 10:4

Fin dalla fondazione della Chiesa di Dio si dibatte sulla necessità di osservare o meno la legge.

Molti credenti hanno difficoltà ad accettare pienamente ciò che afferma questa scrittura; hanno accettato Gesù, ma credono che per essere accettati da Lui devono fare qualcosa, mettere in pratica, rispettare tutta la legge.

In sostanza vivono il rapporto con Dio come un dare-avere, pensano di meritare il premio e di essere approvati dal Signore per quello che uno fa.

La legge era composta da due parti quella cerimoniale e quella morale, i dieci comandamenti e per essere riconosciuti giusti davanti a Dio, bisognava osservare perfettamente tutta la legge e non solo nella lettera e nell'esteriorità ma con il cuore, cosa impossibile per l'uomo. Infatti, proprio per la sua imperfezione, l'uomo non può trovare giustificazione davanti a Dio, per le sue colpe, in nessun modo.

L'osservanza della lettera della legge rende il cuore duro come la pietra, pieno di orgoglio e privo di misericordia. Ecco perché il Signore disse: "Misericordia voglio e non sacrificio".

Osservare la legge con lo scopo di essere giustificati da Dio equivale a rinnegare Gesù e non credere nel Suo sacrifico per la remissione dei nostri peccati. Questi credenti si ritengono nella sostanza giusti per le loro opere.

Dio ha stabilito che "l'anima che pecca morirà" e ci dice anche che il peccato è la violazione della Sua legge. Tutti noi siamo peccatori perchè nessuno può essere in grado di osservare perfettamente la legge di Dio. Dio ha dato la Sua legge, che riflette il carattere di Dio, affinchè l'uomo si renda conto della sua condizione peccaminosa e, nello stesso tempo, indica come deve vivere.

In questo stato l'uomo è perso; come può l'uomo ottenere la salvezza? Non c'è nulla che l'uomo può fare per cancellare la trasgressione della legge ed ottenere la salvezza. Ma ecco che il nostro creatore è un Dio di amore che immensamente ama le Sue creature ed aveva previsto per l'uomo la necessità di un Suo intervento personale per la salvezza dell'uomo: Gesù Cristo.

Il nostro Signore Gesù Cristo aveva pianificato e deliberatamente scelto di dare in cambio della nostra vita la Sua, per rispetto alla Sua stessa legge di giustizia. Mediante il Suo sangue versato al posto nostro, possiamo ottenere la sperata salvezza, ma questo ci viene dato gratuitamente per mezzo della fede in Lui. Il sacrificio di Gesù pone fine a qualsiasi tentativo vano di osservare la legge con lo scopo di ottenere la salvezza. Se Dio ha scritto la Sua legge nel cuore di chi crede ed ha fede, adempie la legge mediante lo Spirito Santo di Dio che è in lui ed ottiene il perdono dei peccati e la vita eterna.

La legge dei dieci comandamenti è compiuta nel "frutto dello Spirito che è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé, contro queste cose non c'è legge".

"L'amore non fa male alcuno al prossimo; l'amore, quindi, è l'adempimento della legge". (Rom 13:10)

Ogni credente deve guardare non alla legge che per istinto si rispetta, ma deve esaminare se stesso in base al frutto dello Spirito di Dio e riconoscerne le proprie mancanze.

Dobbiamo sperare di entrare nella terra promessa, nel Regno di Dio, per mezzo della fede nell'unico salvatore Gesù Cristo e non per l'osservanza della lettera della legge con la propria giustizia, ma con il cuore portando frutto in ogni tempo.

Gesù è il compimento, il fine, la meta della legge. Chi ha lo Spirito di Gesù, adempie alla legge ed è da Lui giustificato.
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venerdì 10 febbraio 2012

In quel giorno, l'uomo volgerà lo sguardo verso il suo Creatore.Isaia 17:7

Cosa c'è di più desiderabile di vivere una bella giornata di tranquillità magari in mezzo alla natura nella stagione di primavera con il sole caldo ma non rovente tra gli alberi fioriti, camminare sull'erba fresca e circondati di fiori nei campi di ogni bellezza e di profumi intensi, con i canti degli uccelli? E come si fa a non ammirare il cielo azzurro? Ma il sole di cui vediamo la sua luce possente e sentiamo il suo calore non riusciamo a fissarlo a lungo con gli occhi, troppo intenso rischieremmo di farci del male alla vista. Sono i nostri limiti.

In questi tempi difficili, cosa desidera l'uomo se non la pace, la tranquillità, il benessere e la giustizia? L'essenza del Vangelo del Regno di Dio è proprio questo: Gesù ritornerà per governare il mondo e ristabilirà condizioni paradisiache su questa terra.

Forse riusciamo a vedere con gli occhi della mente, nella nostra immaginazione quel mondo trasformato, ma chi è che può guardare senza timore il viso del Signore? Nessuno, all'uomo è impossibile; forse questo limite porta molti credenti a ritenere impossibile che Cristo possa ritornare sulla terra per governare il mondo.

Essi credono che Cristo governerà dal cielo e che solo pochi eletti potranno vederlo cosi negano che Egli ritornerà come ha promesso per cui si sono creati tanti personaggi che governano in terra al posto del vero Signore, Gesù.

Il nostro Dio è invisibile perché Egli è spirito santo e i nostri occhi carnali non possono vederlo, ma, allo stesso modo che gli occhi di Abramo prima e della generazione di uomini della Sua prima venuta poi, ogni uomo potrà vederlo al Suo prossimo ritorno come Egli stesso ha promesso.

I veri credenti aspettano con fede la venuta del Re dei re per assicurare insieme ai Suoi santi il Suo Regno su tutta la terra da Gerusalemme dove saranno emanate le Sue sante leggi non di oppressione, ma di libertà, di conoscenza e di allegrezza per tutti gli uomini.

Ci dice il profeta Malachìa: "Così dice il Signore: "Sta per venire il giorno rovente come un forno. Allora tutti i superbi e tutti coloro che commettono ingiustizia, saranno come paglia; quel giorno venendo li incendierà - dice il Signore degli eserciti - in modo da non lasciar loro né radice, né germoglio. Per voi, invece, cultori del mio nome, sorgerà il sole della giustizia" (Mal. 4, 1-2).

Cosa c'è di più desiderabile di quel nuovo giorno in cui sorgerà il sole della giustizia?

Sì, quel giorno di sole di vera giustizia verrà. Amen.
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martedì 7 febbraio 2012

Nessun uomo può pagare a Dio il prezzo del suo riscatto.Salmo 49:7

All'uomo dal principio gli è stato concesso un grande potenziale da Dio per dominare sulla terra e di disporre liberamente di tutte le ricchezze che ci stanno di cui il padrone rimane sempre Dio stesso. Purtroppo, con la trasgressione di Adamo il peccato entrò nel mondo, perciò Dio maledisse l'uomo e la terra e decretò per l'uomo la morte. "Il salario del peccato è la morte" (Rom. 6:23).

Perciò l'uomo può fare quasi qualsiasi cosa, tuttavia non può nulla per poter riscattare e liberare la sua vita dalla morte, né sacrificare se stesso per pagare il prezzo dovuto per poter vivere. Il desiderio di salvarsi è quasi istintivo e molti si affanno, studiano, pregano, operano ma invano, perché per loro il vero Cristo Gesù resta un mistero, e si sono creati tanti salvatori. Allora è necessario per prima cosa fare luce su chi è Cristo Gesù.

La Bibbia afferma che Egli è la Parola, era con Dio il Padre ed è Egli stesso Dio. Egli è il Principio di ogni cosa.

La mancanza di fede a ritenere Cristo Gesù, come colui che ha creato ogni cosa, comporta l'annullamento di qualsiasi sforzo per ottenere un qualcosa da Lui.

Egli è il Signore e il Sovrano di tutto quello che è stato creato secondo la volontà del Padre, Egli è la Vita, la Verità e l'unica Via, senza di Lui ci sono le tenebre, non può esistere nulla in eterno.

Purtroppo, Egli è negato e rifiutato da tutta l'umanità di tutte le ere, Egli è venuto in casa sua e nessuno lo ha riconoscito, e cosi è tuttora; e se non si conosce Cristo non si può conoscere il Padre.

Non sono le opere, benchè buone e necessarie, a salvare l'uomo.

L'uomo peccatore non aveva né può avere la possibilità di riscatto della propria vita. "Sappiamo che l'uomo non è giustificato per le opere della legge ma soltanto per mezzo della fede in Cristo Gesù, e abbiamo anche noi creduto in Cristo Gesù per essere giustificati dalla fede in Cristo e non dalle opere della legge; perché dalle opere della legge nessuno sarà giustificato"(Gal. 2:16)

Per quanto l'uomo si sforzi di fare opere buone e giuste, non può in alcun modo riscattare la propria vita perché, non essendo perfetto, in lui sarà trovato sempre il peccato. Che speranza ha l'uomo per essere salvato? Ecco che Dio stesso ha provveduto mandando Suo Figlio:

"Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna." (Giov. 3:16).

Chiunque crede ed ha fede può essere salvato, perché Gesù ha dato se stesso per pagare il nostro debito con il peccato e con la morte: "Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni, stroncato a causa delle nostre iniquità; il castigo, per cui abbiamo pace, è caduto su di lui e grazie alle sue ferite noi siamo stati guariti." (Is. 53:5).

Questa è la bella notizia, questo è il Vangelo del Regno di Dio.

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sabato 4 febbraio 2012

Cercate prima il Regno di Dio e la sua giustizia.Matteo 6:33

L'istinto di tutti gli esseri viventi di provvedere ai propri bisogni è innato perciò non c'è nulla di sbagliato in questo; tuttavia, quando lo scopo va al di là della normale soddisfazione delle proprie necessità nascono le preoccupazioni che provoca stress e anche malattie fisiche e psicologiche.

È normale desiderare un lavoro, gli alimenti per ogni giorno, gli indumenti necessari, ecc. ma il desiderio di accumulare ricchezze ad ogni costo e beni di ogni genere è decisamente un danno per l'uomo.

Oggi, in questi tempi di grave crisi economica ed esistenziale, più che mai c'è un continuo fervore per come affrontare il futuro e salvaguardare le proprie risorse per poter far fronte alla proprie esigenze di una comodità a cui sembra non voler fare alcuna rinuncia; anzi, molti si rivolgono a istituti di assicurazioni a cui affidano le loro risorse e il proprio futuro al riparo di eventuali calamità e rischi perciò lavorano e pagano per essere protetti.

Tutto questo è vano perchè non esiste nessuna assicuarione umana valida per il futuro, nessun uomo è in grado di garantire un futuro sicuro al prossimo!

Dio si prende cura di tutte le Sue creature e vuole che non manchiamo di ciò che è necessario alla nostra vita fisica e specialmente a quella spirituale: la vita eterna.

Gesù il Cristo invece ci invita a cercare Lui, il Regno di Dio e di stipulare una vera ed eterna assicurazione con Lui, dove non esiste il pericolo di fallimento e di aumento del prezzo da pagare; la Sua assicurazione è gratuita, è un dono, basta dire sì e non c'è bisogno di firmare nessuna credenziale; qualsiasi cosa succede Egli ha già pagato il prezzo per noi, nessuno affanno, nessuna corsa, solo credere in Lui con tutta la mente e il cuore, Egli si prenderà cura di ogni cosa, anche di quello che in apparenza sempra un nulla agli occhi nostri.

"... Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, non mietono, non raccolgono in granai, e il Padre vostro celeste li nutre. Non valete voi molto più di loro?" (Matteo 6:26)

Dio sa di cosa abbiamo bisogno. Egli conosce i nostri bisogni e vi provvede, così come fornisce il cibo agli uccelli.

Egli ci dice che siamo preziosi per Lui! Prima che glielo chiediamo il Signore sa ciò di cui abbiamo bisogno, ma quello che Lui vuole da ognuno di noi è che rivolgiamo il nostro cuore a Lui, che dedichiamo il nostro tempo a Lui, che desideriamo di avere comunione con Lui.

Se abbiamo fede, il resto lo farà Lui. Se crediamo fermamente in questa promessa, otterremo pace e gioia da parte del Signore Gesù il Cristo.
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