venerdì 13 luglio 2012

Chi ascolta la Mia Parola e crede in Colui che Mi ha mandato, ha vita eterna.Giovanni 5:24

Chi ha letto questo versetto e non abbia detto: "credo in Gesù perciò ho la vita eterna"? Sono tanti che ripetono spesso questo versetto per sostenere la loro dottrina. Chissà perché viene trascurata la prima parte del versetto che è parte fondamentale per ottenere la vita eterna.
La vita eterna è subordinata a due cose fondamentali:
1. ascoltare la Parola del Signore
2. credere in Dio Padre del Signore Gesù.
Cosa significa ascoltare la Parola di Dio? Ascoltare, in questo contesto, significa semplicemente studiare la Bibbia e mettere in pratica la Parola di Dio.
Non c'è contraddizione in essa così che anche Giacomo dice la stessa cosa e con lo stesso significato: "Tu credi che v'è un sol Dio, e fai bene; anche i demoni lo credono e tremano. Ma vuoi tu, o uomo vano, conoscere che la fede senza le opere non ha valore?" (Giac 2:19-20)
Mettere in pratica la Sua Parola e credere in Dio Padre è segno di essere condotto dallo Spirito santo. E chi ha lo Spirito di Gesù ha, senza alcun dubbio, la vita eterna. E chi è condotto dallo Spirito di Dio può affermare:
"Lo Spirito stesso attesta insieme col nostro spirito, che siamo figliuoli di Dio". (Rom 8:16)
Tuttavia, molti veri credenti che hanno lo Spirito di Dio sono considerati presuntuosi quando affermano questo e sono condannati da gente religiosa che non ha lo Spirito perché, secondo loro, un figlio di Dio non può essere già santo e salvato finché è in vita, perciò spesso viene messo subito a tacere e magari preso in giro.
Come può un figlio di Dio non confessare di avere la salvezza e di essere già santo? Altrimenti vuol dire non avere comunione con Dio e rifiutare le parole di vita di Cristo Gesù.
"Colui dunque che sa fare il bene, e non lo fa, commette peccato". (Giac 4:17)
"Diletto non imitare il male, ma il bene. Chi fa il bene è da Dio; chi fa il male non ha veduto Iddio". (3Giov 11)
Chi fa il bene per l'amore della Verità che dimora in lui, è da Dio ossia ha lo Spirito di Dio.
Esaminiamo, perciò, noi stessi cosicché possiamo dire apertamente: Gesù Cristo mi ha dato la vita eterna.
La Parola di Dio è come una spada che penetra fino in fondo al nostro cuore, lo apre e toglie ogni dubbio e ogni male possibile; come il bisturi del chirurgo che deve tagliare per togliere la parte malata, la Parola di Dio ferisce per togliere il male spirituale cioè il peccato dal nostro cuore e nello stesso tempo ricuce e risana a vita eterna.
Chi ha lo spirito di Dio non deve lasciasi vincere dalla paura di perdere la salvezza e non deve ascoltare chi insinua il dubbio perché questa è l'attività dell'Avversario. Ricordiamo che tutti siamo peccatori e non è questo che ci impedisce di andare da Dio: abbiamo un Avvocato, il Paracleto che ci difende sempre. Solo rimaniamo fermi in Lui.
Solo chi ha già la salvezza e deliberatamente rifiuta la grazia di Dio la può perde. Infatti, come si può perdere qualcosa che non si possiede perciò anche in questo si contraddicono coloro che affermano che il vero credente non ha già la vita eterna. Siamo però convinti che è veramente un caso eccezionale che qualcuno possa perdere la salvezza.
LA SALVEZZA, LA VITA ETERNA È UN DONO DI DIO!
Dunque, affermare che un credente non ha ancora la salvezza cioè la vita eterna significa non aver avuto mai comunione con Dio.
Se Dio ha iniziato la Sua opera in noi, nessuna cosa può spezzare l'unione che Egli ha stabilito con noi, quello che mantiene la promessa è Dio e non la nostra bravura, Lui solo è fedele mentre noi siamo infedeli. Egli opera in noi affinché la Sua Parola non venga meno e che Lui sia glorificato in noi.
Chi non riconosce Gesù Cristo come Colui che è stato mandato dal Padre e non mette in pratica i Suoi comandamenti, non ha la salvezza e non entrerà nella pienezza dei figli di Dio.

giovedì 12 luglio 2012

Le vie dell'uomo stanno davanti agli occhi del Signore.Proverbi 5:21

"... rendi a ciascuno secondo le sue vie, Tu che conosci il cuore d'ognuno; poiché Tu solo conosci il cuore dei figliuoli degli uomini; affinché essi Ti temano e camminino nelle Tue vie tutto il tempo che vivranno nel paese che Tu desti ai padri nostri!" (2Cron 6:28-31).
Questa scrittura dice una cosa semplice: solo Dio conosce i nostri pensieri.
L'Avversario ha sempre desiderato e desidera essere adorato come dio dall'uomo perciò, durante tutto questo tempo che gli è stato assegnato di regnare sulla terra, egli non ha fatto altro che scimmiottare la realtà divina cioè presentare all'uomo un dio che sostituisca il Vero Dio, in pratica l'idolatria. Il suo potere è limitato non è certo onnipotente, ma la sua azione ha come obiettivo il pieno controllo dell'umanità, vuole sentirsi dio per controllare addirittura la mente degli uomini.
Per raggiungere questo obiettivo, Satana si è servito e si serve oggi di uomini empi e perversi a lui fedeli e messi nei più alti posti di potere del mondo che stanno realizzando delle tecnologie in grado di controllare le masse e totalmente sottomesse al suo potere occulto. Tutti i sistemi di informazione con l'ausilio del grande miracolo della tecnologia moderna, sono indirizzati a questo scopo.
Perciò questi uomini potenti sanno che chi riesce a carpire i pensieri dell'uomo e a saperli manovrare ha in mano il destino dell'umanità; loro si sentono come dio e riescono a determinare le azioni dell'uomo mediante l'inganno di messaggi falsi anche subliminali.
Coloro che si sottraggono alla falsa informazione si sciolgono dai legami di morte spirituale di cui è avvolta l'umanità intera. E non è una semplice battuta, provare per credere. L'errore che facciamo è quello di fagocitare facilmente le informazioni che ci vengono date senza verificare l'attendibilità delle stesse perché ciò è impossibile. E loro lo sanno.
"O voi che siete lontani, udite quello che ho fatto! e voi che siete vicini, riconoscete la mia potenza! I peccatori son presi da spavento in Sion, un tremito s'è impadronito degli empi: 'Chi di noi potrà resistere al fuoco divorante? Chi di noi potrà resistere alle fiamme eterne?' Colui che cammina per le vie della giustizia, e parla rettamente; colui che sprezza i guadagni estorti, che scuote le mani per non accettar regali, che si tura gli orecchi per non udire parlar di sangue, e chiude gli occhi per non vedere il male. Quegli dimorerà in luoghi elevati, le ròcche fortificate saranno il suo rifugio; il suo pane gli sarà dato, la sua acqua gli sarà assicurata". (Isaia 33:13-16).
Le informazioni che riceviamo producono in noi lo stato d'animo che le stesse informazioni hanno come obiettivo: con le tecniche di comunicazione mirata sono state realizzate sommosse, violenze, rivoluzioni, guerre, abominazioni di ogni genere, ecc.
Cosa determina l'informazione oggi? Essa è uno stimolo per l'uomo affinché segua le vie del mondo, esse sono: egoismo, amore per le ricchezze, ricerca della gloria degli uomini, superbia, bestemmia, falsità e menzogna, insensibilità al bene, slealtà, parlare male di tutto e di tutti, spietatezza, senza amore per il prossimo, infedeltà in ogni cosa, senza considerazione per la vita, orgoglio, senza conoscenza di Dio, ecc.
L'uomo che è schiavo di questo mondo opera nelle tenebre, di nascosto e sa di poter scampare al giudizio degli uomini e, se credente, anche al giudizio di Dio perché nessuno lo vede. Con questo atteggiamento apre il suo cuore all'Avversario a cui rende noti i suoi pensieri e propositi di male.
Ma il nostro Creatore non è un uomo. Lui conosce ogni nostro minimo pensiero addirittura già prima che lo pensiamo. Colui che ci ha formati è l'unico che sa cosa siamo e come siamo fatti, perciò Egli dice apertamente che tutte le vie dell'uomo conducono alla morte.
"Poiché i Miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le vostre vie sono le Mie vie, dice l'Eterno". (Isaia 55:8)
"... la via degli empi mena alla rovina". (Salm 1:6).
Tutti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Dio in cui saranno manifestati tutti i pensieri di ogni uomo. Chi cammina nel vie del Signore va contro corrente e non potrà avere vita facile, però è meglio soffrire per il Signore e ottenere la Vita eterna piuttosto che soffrire per il mondo e non partecipare alla prima risurrezione.
"Nessun di voi patisca come omicida, o ladro, o malfattore, o come ingerentesi nei fatti altrui; ma se uno patisce come Cristiano, non se ne vergogni, ma glorifichi Iddio portando questo nome. Poiché è giunto il tempo in cui il giudicio ha da cominciare dalla casa di Dio; e se comincia prima da noi, qual sarà la fine di quelli che non ubbidiscono al Vangelo di Dio? E se il giusto è appena salvato, dove comparirà l'empio e il peccatore?" (1Piet 4:15-18)
È inutile che ci nascondiamo davanti alla Maestà Celeste, davanti all'Onnipotente ma, se ascoltiamo la Sua voce che ci chiama come fece con Adamo, dobbiamo venire alla luce senza timore e con un cuore pentito sapendo che Egli è pronto ad accogliere e giudicare con misericordia chi si converte dalle proprie vie.

mercoledì 11 luglio 2012

Io sono l'Eterno che ti insegna per il tuo bene.Isaia 48:17

Tutti sappiamo che Gesù è il Maestro (dal latino "magister") o come si dice in lingua ebraica il "Rabbì", un titolo molto prestigioso. Rabbì è un termine che letteralmente significa "mio grande" (da rav, grande, potente). Anche, il latino magister significa uno che è "magis", cioè "di più" , che "è superiore all'altro".
Perciò il Signore disse: "Ma voi non vi fate chiamar maestro (rabbì), perché uno solo è il vostro maestro (didàskalos), e voi siete tutti fratelli. E non chiamate alcuno sulla terra vostro padre, perché uno solo è il Padre vostro, quello che è ne' cieli. E non fatevi chiamare guide (kathegetài), perché una sola è la vostra guida (kathegetès), il Cristo: ma il maggiore fra voi sia vostro servitore". ( Mat 23:8-10).
Questo è l' insegnamento del Signore Gesù disatteso, chi più chi meno, da tutte le organizzazioni religiose. Nel peggiore dei casi c'è chi si è sostituito a Dio stesso facendosi chiamare padre santo , mentre nel migliore dei casi c'è chi si ritiene la guida. Ma nessuno è vero servitore della chiesa, anzi sfruttano i membri dei loro beni.
Ogni credente deve attingere alla sola Parola di Dio. Da essa trae insegnamento e, se ha lo Spirito di Dio, riconosce anche la Sua guida. Colui che è guidato dallo Spirito del Signore parla di ciò che ha imparato da Lui e non contraddice la Sua Parola, anzi fa riferimento esclusivamente alla Sua Parola senza aggiunte e adulterazioni, senza deduzioni umane e filosofiche.
"È scritto nei profeti: E saranno tutti ammaestrati da Dio. Ogni uomo che ha udito il Padre ed ha imparato da Lui, viene a Me". ( Giov 6:45 ).
Ci sono certi cristiani che si definiscono maestri e guide nella chiesa e deridono questa scrittura. Questo deve far riflettere tutti coloro che dicono di credere in Gesù. Siamo andati da Gesù perché abbiamo udito il Padre di Gesù oppure perché abbiamo udito qualche altro padre o guida?
La saggezza e la sapienza umana non possono insegnare le vie dell'Eterno, solo Dio può mettere nel cuore dell'uomo che Lui sceglie la Sua legge e rivelare il Sua Parola.
Tutti i suoi Santi sono istruiti da Lui, Egli ha i suoi occhi su tutti loro, nessuno resta indietro, tutti ricevono il giusto nutrimento. Da questo si riconosce chi appartiene alla Sua chiesa e chi no.
Chi non segue i suoi insegnamenti è cieco, adora quello che non conosce e serve il male. Egli ha messo i Suoi insegnamenti per iscritto e nessuna delle Sue parole conduce al male, ma è l'uomo che in ogni modo trova parole nuove per cambiare la verità per sua rovina.
La giusta via la può insegnare solo il Signore perché Egli è la Via e, a chi gradisce, Egli lo prende in cura prima ancora di nascere, lo guida, lo istruisce e lo accompagna verso la Sua gloria. Se sentiamo il richiamo della Parola di Dio, se stiamo ascoltando la Sua chiamata dobbiamo andare solo da Lui, alla fonte della Vita.
Apriamo la Bibbia e studiamola attentamente e in profondità chiedendo al Signore la Sua rivelazione. Cresciamo nella conoscenza del nostro Signore e Re Gesù il Cristo.
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martedì 10 luglio 2012

Non ci sarà più la morte, né cordoglio, né grido, né dolore.apocalisse 21:4

"Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non ci sarà più la morte, né cordoglio, né grido, né dolore, perché le cose di prima sono passate". (Apoc 21:4)
Purtroppo il mondo miscredente non ha questa speranza perciò si è abbandonato alla piena dissolutezza, vive per questa vita soltanto. L'uomo sfida Dio cercando di raggiungere il proprio benessere con le sue scelte scellerate: violenza, guerre, morte.
La Via di Dio è pace e amore altruistico.
Dio ha stabilito che alla fine tutto sarà rifatto nuovo. Non ci è stata data la certezza di quando avrà adempimento ma sicuramente che quanto è stato scritto sarà fatto. L'ingiustizia, la violenza, l'odio, l'immoralità, le guerre ecc. che sono la causa di tutti i mali dell'uomo saranno distrutte per sempre. Per chi ha questa speranza in Dio, questa Sua promessa non è un'utopia ma una semplice e pura verità.
Che effetto fa questa promessa nel nostro mondo occidentale, dove la vita non è poi così drammatica? Credo che non susciti particolare attenzione. Mentre nelle aree del mondo, dove la crudeltà dell'uomo causa morte e cordoglio, dove si sente il grido di dolore della gente che soffre, certamente questa è una grande e unica speranza. Il ritorno di Gesù è l'unica speranza.
La morte non sarà debellata dall'uomo; come può un mortale rendersi immortale? Per tanto tempo l'uomo ha sempre cercato l'elisir della lunga vita, il "santo graal", per rimanere giovani e senza malattie. E la scienza sicuramente ha fatto grandi passi, creme e cure in un certo modo mantengono l'esterno dell'uomo più giovane ma non ha mai risorto il problema delle malattie, delle sofferenze e della morte.
Dio c'è e ha pieno controllo di ogni cosa. Dio Padre Eterno è immortale e infinito, è presente in ogni luogo e, al di fuori di Lui, ciò che esiste è nulla.
La Sua Parola afferma che alla fine Satana e i suoi demoni saranno distrutti, come saranno distrutti il falso profeta e la bestia. Saranno distrutti per sempre.
Alla fine, l'Onnipotente asciugherà ogni lacrima dai nostri occhi e distruggerà la morte.
Il Paradiso sarà ripristinato sulla terra con a capo il Signore Gesù. Ci sarà di nuovo la possibilità per l'uomo di accedere all'albero della Vita che era stato precluso dai tempi di Adamo; infatti, questo sarà di nuovo disponibile nel millennio e la gente scampata alla grande tribolazione scoprirà cosa vuol dire seguire l'Eterno assaporando un periodo dove non ci sarà né grida né dolore. In quel tempo ognuno dovrà salire a Gerusalemme operando di buona fede, per accedere all'albero della vita.
"Avverrà, negli ultimi giorni, che il monte della casa del SIGNORE si ergerà sulla vetta dei monti, e sarà elevato al di sopra dei colli; e tutte le nazioni affluiranno a esso. Molti popoli vi accorreranno, e diranno: "Venite, saliamo al monte del SIGNORE, alla casa del Dio di Giacobbe; egli ci insegnerà le sue vie, e noi cammineremo per i suoi sentieri". Da Sion, infatti, uscirà la legge, e da Gerusalemme la parola del SIGNORE". (Isaia 2:2-3)

lunedì 9 luglio 2012

Non ti perdere d'animo quando sei ripreso dal Signore.Ebrei 12:5

Il periodo che stiamo vivendo è veramente difficile in ogni suo aspetto; lo riconoscono tutti. Ed è proprio in questi momenti di difficoltà che l'uomo manifesta ciò di cui veramente è fatto. Guardare al futuro, sognare di vivere sempre meglio, pianificare la nostra vita secondo i desideri del nostro cuore è la nostra attività naturale e principale.
È uno stress continuo. La natura carnale, egoista e ribelle, porta a programmare le giornate e il futuro; tutto deve filare secondo i propri desideri e quando qualcosa non va? La colpa è del prossimo e di Dio. I nostri insuccessi sono sempre dovuti agli altri mai a noi stessi.
L'uomo insegue sempre una vita migliore con più comodità, più ricchezza, più lusso, sempre alla ricerca di una sicurezza momentanea magari sopraffando il proprio prossimo, alla ricerca di cose assurde o inutili che spesso si dimentica di avere già.
C'è chi, addirittura, scende a compromessi con il mondo pur di non apparire inferiore, negando anche la propria fede per abbracciare dottrine non bibliche e ponendo la fiducia in pratiche demoniache per scongiurare un futuro sfavorevole.
Questi sono desideri della carne che portano alla morte spirituale, allontanano da Dio e non danno vera pace. È L'INVITO DEL MONDO.
Invece Dio nostro creatore, che sa di cosa abbiamo veramente bisogno e ci ama al di là di quello che possiamo minimamente immaginare, ci dice:
"Non siate dunque con ansietà solleciti del domani; perché il domani sarà sollecito di se stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno". (Mt 6:34).
Il nostro Dio desidera che ogni uomo viva con la vera pace nel cuore e gli indica la strada, l'unica strada: Gesù. Egli agisce con l'uomo come un educatore che tratta chi vuole correggere anche con la verga affinchè si ravveda dalle sue vie errate.
Chi è nelle mani di Dio è impossibile che non soffra e non sia corretto affinché sia reso perfetto e umile tanto da non desiderare di stare più nel mondo ma di stare con il Signore. Chi è da Dio sta male e soffre nel vedere la potenza dell'ingiustizia e l'immensa difficoltà e avversità nel voler praticare la giustizia in questo mondo. Chi è da Dio è rigettato da questo mondo.
E chi è rigettato, a causa della Parola di Dio, è accolto da Dio anzi vive in Lui.
Cristo è il nostro esempio, Egli camminava nella verità e si è attenuto ad essa, senza scendere a compromessi e senza pensare alle ricchezze terrene: il popolo voleva farlo subito re ed Egli lo evitò, il nemico gli offrì ogni impero, ricchezza e potere ed Egli rifiutò senza ripensamenti, ma piuttosto soffrì e adempì il compito che gli era stato affidato dal Padre.
Anche oggi, come sempre, Dio ha affidato ai Suoi figli un compito: mantenersi nella verità e con contaminarsi con il mondo. Questo richiede veri sacrifici fino all'abnegazione del proprio io e correzione da parte di Dio. Perché se Dio non ci corregge vana è la nostra corsa.
La Sua riprensione è una benedizione, vale più dell'oro perché porta la vera vita. se siamo corretti è perché siamo Suoi figli ed Egli ci corregge come un Padre amorevole, a volte duramente ma sempre per il nostro bene.
Se siamo morti al mondo, se siamo nuove creature, allora anche se il nostro corpo va a pezzi, anche se la nostra sofferenza sembra non avere fine, noi abbiamo pace in Lui. A volte crediamo che Dio ci abbia abbandonato, ma non è cosi! Ricordiamoci che il nostro spirito si rinnova ogni giorno di più, non perdiamoci di animo; Dio è sempre con noi e nessuno può toglierci dalla Sua mano e nessuno può cancellare i nostri nomi dai cieli, presso Dio, dove sono scritti.
Grazie Signore per la Tua correzione e guida che dài ai Tuoi figli ogni giorno. Amen.

domenica 8 luglio 2012

Dio non degna di uno sguardo chi si crede saggio.Giobbe 37:24

La saggezza umana ha un limite, è momentanea, effimera; alla morte tutto svanisce.
"Questo è un male fra tutto quello che si fa sotto il sole: che tutti abbiano una medesima sorte; e così il cuore dei figliuoli degli uomini è pieno di malvagità e hanno la follia nel cuore mentre vivono; poi, se ne vanno ai morti. Per chi è associato a tutti gli altri viventi c'è speranza; perché un cane vivo val meglio d'un leone morto. Difatti, i viventi sanno che morranno; ma i morti non sanno nulla, e non v'è più per essi alcun salario; poiché la loro memoria è dimenticata. E il loro amore come il loro odio e la loro invidia sono da lungo tempo periti, ed essi non hanno più né avranno mai alcuna parte in tutto quello che si fa sotto il sole. ... Tutto quello che la tua mano trova da fare, fallo con tutte le tue forze; poiché nel soggiorno de' morti dove vai, non v'è più né lavoro, né pensiero, né scienza, né sapienza". (Eccl. 9:3-10)
La saggezza dell'uomo è vanità; tuttavia, a causa del suo orgoglio, non vuole ammettere i suoi limiti e riconoscere che con la sua scienza non ha mai né mai potrà risolvere i problemi dell'uomo: la malattia, la fame, la violenza, la morte.

Anzi con la sua saggezza sta camminando sul ciglio dell'abisso.
Centinaia di dottori economisti, scienziati, luminari o illuminati ecc. con il loro operato non riusciranno mai a trovare la soluzione ai problemi che affliggono l'uomo che è sull'orlo di distruggere tutta l'umanità, di autodistruggersi.
"I loro piedi corrono al male, ed essi s'affrettano a spargere sangue innocente; i loro pensieri son pensieri d'iniquità, la desolazione e la ruina sono sulla loro strada". (Isaia 59:7)
"Io conosco le loro opere e i loro pensieri; il tempo è giunto per raccogliere tutte le nazioni e tutte le lingue; ed esse verranno, e vedranno la mia gloria". (Isaia 66:18)
A cosa serve la saggezza e la conoscenza di tutta la scienza, l'affaticarsi, il correre, il combattere, l'avere ricchezze, l'essere abili e astuti se poi tutto perisce nel nulla? Noi ci sentiamo saggi quando guardiamo a tutte le nostre conquiste nel campo della scienza e conoscenza. Ma con tutto ciò non possiamo raggiungere il nostro Creatore l'Onnipotente.
Noi ci crediamo saggi di noi stessi, mentre per il Signore siamo veramente stolti ed empi. Egli perciò ci lascia fare le nostre scelte sbagliate fino a quando impareremo la lezione: senza di Lui è solo la rovina.
"Ascolta, o terra! Ecco, io fo venire su questo popolo una calamità, frutto de' loro pensieri; perché non hanno prestato attenzione alle mie parole; e quanto alla mia legge, l'hanno rigettata". (Ger 6:19)
La vera saggezza sta in Dio, Egli è Colui che conosce le nostre opere e le ritiene inutili.
Essere saggi vuol dire una sola cosa, rispondere alla chiamata di Dio e ottenere la chiave per aprire la porta che accede alla salvezza eterna: Gesù il Cristo.
La saggezza non si manifesta nell'essere grandi maestri, pieni di ricchezza materiale, nell'avere un'enormità di libri, ma si manifesta nell'umiltà, nella meditazione della Parola di Dio giorno per giorno, è sufficiente la Bibbia, non serve una guida umana basta ascoltare il proprio cuore e tirare fuori quello che Dio vi a messo.
Vera saggezza è conoscere il Salvatore che vuol dire assicurarsi un futuro vero è duraturo dove né la morte né il tempo possono cambiare.
Chi manca della vera saggezza la chieda a Dio che è pronto per dare a tutti coloro che sono contriti di cuore.

sabato 7 luglio 2012

Ma il dono di Dio è la vita eterna.Romani 6:23

Nessun uomo è immortale o possiede la vita eterna in sè, la vita eterna è l'essenza di Dio.
"Or al re dei secoli, immortale, invisibile, solo Dio, siano onore e gloria ne' secoli de' secoli. Amen". (1Tim1 1:17).
"Nel cospetto di Dio che vivifica tutte le cose, e di Cristo Gesù che rese testimonianza dinanzi a Ponzio Pilato con quella bella confessione, io t'ingiungo d'osservare il comandamento divino da uomo immacolato, irreprensibile, fino all'apparizione del nostro Signor Gesù Cristo, la quale sarà a suo tempo manifestata dal beato e unico Sovrano, il Re dei re e Signor dei signori, il quale solo possiede l'immortalità ed abita una luce inaccessibile; il quale nessun uomo ha veduto né può vedere; al quale siano onore e potenza eterna. Amen". (1Tim 6:13-16)
Il solo che possiede l'immortalità significa che nessuno delle creature spirituali ha l'immortalità, l'unico che ha vita in sé è il Primo risorto dai morti Cr isto Gesù che siede alla destra del Padre e che ha ricevuto dal Padre il potere su tutto.
L'uomo non è alla pari di Dio, egli è carne e sangue e la sua vita ha un limite e alla fine torna alla terra da cui è stato tratto.
Ma la volontà del Signore è che ogni Sua creatura viva per sempre nel Suo Regno perciò si è immolato al posto nostro aprendoci la via dell'eternità.
"vita eterna a quelli che con la perseveranza nel bene operare cercano gloria e onore e immortalità." (Rom 2:7).
"Poiché bisogna che questo corruttibile rivesta incorruttibilità, e che questo mortale rivesta immortalità. E quando questo corruttibile avrà rivestito incorruttibilità, e questo mortale avrà rivestito immortalità, allora sarà adempiuta la parola che è scritta: La morte è stata sommersa nella vittoria". (1Cor 15:53-54).
La scrittura è di una chiarezza unica. L'uomo è mortale e, per vivere in eterno, deve essere cambiato in immortale da Dio.
Una delle predicazioni più in voga è come riconoscere e richiamare l'attenzione di Dio per ricevere i suoi favori ed ottenere in cambio il paradiso [la vita eterna] mediante tecniche e pratiche religiose.

Ma Paolo invece dice una cosa molto diversa:
"Or voi non siete nella carne ma nello spirito, se pur lo Spirito di Dio abita in voi; ma se uno non ha lo Spirito di Cristo, egli non è di Lui". (Rom 8:9).
"E se lo Spirito di Colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi, Colui che ha risuscitato Cristo Gesù dai morti vivificherà anche i vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi". (Rom 8:11)
Per accedere a Dio si deve ricevere lo Spirito di Cristo che deve trasformare la mente, il cuore in questa vita e, infine, il corpo alla resurrezione, da polvere deve diventare spirituale, la predestinazione di ogni essere umano è rivestire la stessa natura di Dio.
Questa opera la inizia Dio che chiama, prima ancora che venissimo in esistenza, perché il Suo piano dipende da Lui e non da noi e dalle nostre opere.
In effetti il dono che Dio ci ha fatto è quello di dare il Suo unigenito Figlio per tutta l'umanità e chi riconosce in Cristo il Dio dell'eternità riceverà la risurrezione e la vita eterna che è custodita in Lui.

La speranza dell'uomo è la resurrezione per mezzo di Gesù Cristo.
Noi riconosciamo Cristo Gesù, Figlio di Dio che è venuto e ci ha dato il Suo Spirito per poter conoscere Colui che è il vero Dio e noi siamo con Lui per mezzo di Gesù Cristo che ha nelle Sue mani il premio per i vincitori, la vita eterna.
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venerdì 6 luglio 2012

Il salario del peccato è la morte.Romani 6:23

Dalle varie scoperte archeologiche, è emerso che già popoli antichi nella regione mesopotamica raccontavano la nascita del mondo, delle cose, degli déi e della lotta tra bene e male in modo estremamente vicino a quello che è familiare a chi professa l'Ebraismo, il Cristianesimo e l'Islam. Per cui gli storici sono convinti che la cosmogonia e la cosmologia della religione Ebraica e, quindi, delle altre 2 grandi religioni, deriva, molto probabilmente, da quella regione.
A noi, invece, ci sembra chiaro che quelle scoperte archeologiche sono la conferma che tutta l'umanità derivi da una famiglia che scampò al diluvio: Noè. Gli insegnamenti che Noè dette ai suoi figli si tramandarono per generazioni e generazioni sia pur con svariate sfumature tanti eventi successi prima.
Quando Dio, nel tempo stabilito, chiamò Abramo ad uscire dalla sua casa, dal suo paese e si rivelò a lui, ebbe inizio il piano di salvezza dell'umanità che è stato rivelato ad Israele. Dio ha rivelato la Verità sulla origine dell'uomo e sulla sua consistenza non solo fisica ma anche spirituale.
Dio dice due cose semplici, anzi tre, che non hanno bisogno di interpretazione: 1. l'uomo non ha un'anima vivente, ma è un'anima vivente (Gen. 2:7); 2. se mangi dell'albero della conoscenza del bene e del male per certo morrai (Gen. 2:17) l'uomo disubbidì è morì; 3. chi dice il contrario? Satana. Perché è il padre della menzogna (Giov 8:44).
La Parola di Dio non si smentisce, dalla prima lettera fino alla fine conferma questi principi di Verità.
Addirittura c'è chi pur affermando che effettivamente la Bibbia dice questo, sostengono che chi l'ha scritto non sapeva ancora che l'uomo ha un'anima immortale. In parole povere mettono in dubbio la stessa Parola di Dio, non credono nella sua ispirazione divina; hanno abbandonato, se mai l'hanno conosciuta veramente, la semplice e pura Verità per andare dietro alle favole.
La New Catholic Encyclopedia (1967) riporta: "Il termine ebraico per 'anima' (nefesh, ciò che respira) fu usato da Mosè . . . , per indicare un 'essere animato' e si riferisce ugualmente agli esseri non umani. . . . L'uso di psychè ('anima') nel Nuovo Testamento è simile a quello di nefesh".
Siamo nel tempo dove nessuno sopporta più la verità, ognuno preferisce udire quello che più gli piace credendo a favole di ogni sorta, alla New-Age.
Dio l'Eterno ordinò a Israele di non imparare dagli altri popoli, di non adottare le loro dottrine e di non servire i loro dèi perché gli altri popoli non servivano l'Iddio vivente ma i demoni. Tutte le altre religioni intorno ad Israele, adoratori di demoni, credevano nell'immortalità dell'anima.
Purtroppo la storia di Israele insegna che non sempre hanno eseguito il comandamento del Signore.
Quello della vita dopo la morte è un argomento dove si sono sviluppate molte teorie e dove molti dottori della parola di Dio hanno adulterato la Parola di Dio insegnando dottrine fondate su tradizioni umane.
L'inganno del diavolo ha condotto l'uomo a credersi immortale per cui la morte è un passaggio dalla vita nel corpo alla vita senza il corpo cioè non muore del tutto. A questo punto c'era da stabilire dove andasse l'anima dopo che avrebbe lasciato il corpo e qui c'è un'ampia scelta a seconda del proprio gusto. La parte di religione cristiana, che si fonda sull'immortalità dell'anima, per risolvere il problema ha stabilito che l'anima va o in paradiso o all'inferno a seconda se era un "santo" oppure no. E chi era non era santo ma neppure un diavolo? Problema risolto hanno inventato un altro luogo: il purgatorio. Per non parlare del limbo abolito recentemente.
Certamente tutte queste dottrine inventate sono state possibili in quanto alle persone era addirittura vietato possedere una Bibbia col rischio di essere messo a morte proprio da questi falsi profeti. Oggi Dio ha concesso, specialmente nei paesi occidentali, a chiunque lo desidera di informarsi come fecero i discepoli di Berea per vedere se le cose stanno veramente così. La Verità è nella Parola di Dio, non nella filosofia degli uomini.
"Nella sistemazione classica del cattolicesimo la dimostrazione dell'esistenza dell'anima spirituale era demandata alla filosofia, quale "ancilla theologiae". Dall'ovvia esistenza nell'uomo dell'intellezione e del conseguente giudizio, che sono operazioni non materiali, ma spirituali, si deduceva la necessità di un principio immateriale nell'uomo, poiché la materia non è capace di operazioni non materiali. Il supporto logico-argomentativo era dato dall'ontologia aristotelico-tomista." ("La Civiltà Cattolica" del 2 febbraio 2008).
Come conseguenza della dottrina dell'immortalità dell'anima c'era il problema da definire dove va l'anima alla morte, quindi, oltre al paradiso c'è il luogo di tormento delle anime anch'esso tratto dai popoli pagani, infatti, nelle religioni delle origini mediorientali (Babilonesi, Accadici, Semiti, Greci e Fenici) gli inferi era la dimora del demonio, il Chaos, principe degli inferi, da cui sono nati tutti gli dèi.
È importante conosce il significato originario ispirato delle parole che vengono tradotte con Sheol, Ades e Inferno per indicare il luogo dove vanno i morti.
Sceol - parola di origine ebraica tradotta in italiano principalmente con "soggiorno dei morti".
Ades - parola di origine greca tradotta in "soggiorno dei morti" o lasciata nel suo termine originale "Ades".
Infernus/Inferus parola di origine latina traducibile in "ciò che giace di sotto", presente nelle bibbie in lingua latina al posto dei due termini sopra citati, ma a volte anche in quelle in italiano, come sostitutivo di "Ades".
Nella Parola di Dio questi tre termini significano sempre "soggiorno dei morti".
Gesù disse: "Il nostro amico Lazzaro si è addormentato; ma vado a svegliarlo ... è morto". (Giov. 11:11) Egli ci fa ben comprendere come va intesa la morte. Nessuna assunzione in cielo o una trasformazione in fantasma che vaga non si sa bene dove, ma la cessazione della vita, in attesa del gran giorno dell'Onnipotente!
Una scrittura molto semplicemente dice che il Figlio di Dio stette tre giorni nell'Ades o Sceol o Inferno:
"Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell'uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra.". (Mat 12:40).
C'è riportato nel credo apostolico che Gesù quando morì andò all'inferno cioè negli inferi. Perché? perché la Bibbia dice espressamente che fu messo nel "cuore della terra" cioè nella tomba.
Se fosse un luogo di tormento, non avrebbe senso questa frase, ed invece Gesù, il Figlio dell'Altissimo, subì la sorte di noi esseri umani, la morte, dopo peraltro aver ricevuto l'infamia del modo in cui morì.
Mai la Parola di Dio afferma che i morti vanno in un luogo di perdizione prima del giudizio finale.
"Ecco, tutte le anime appartengono a me. Come l'anima del padre così l'anima del figlio appartengono a me. L'anima [l'ebraico contiene "nèfesh"] che pecca, essa stessa morirà". (Ezec. 18:4)
"Non abbiate timore di quelli che uccidono il corpo ma non possono uccidere l'anima (psychè o "vita"); temete piuttosto colui che può distruggere sia l'anima che il corpo nella Geenna". (Matt. 10:28).
"In realtà, ogni anima (psychè) che non ascolterà quel Profeta sarà completamente distrutta di fra il popolo". (Atti 3:23)
Il termine "nèfesh" è reso in greco con "psychè". L'uomo quindi non ha un'anima immortale.
Ma cosa invece distingue il (nefesh) uomo dal (nefesh) animale? La Parola di Dio ci dà la risposta:
"Quindi la polvere torna alla terra proprio come era e lo spirito (o forza vitale; ebraico, rùach) stesso torna al vero Dio che l'ha dato". (Eccl. 12:7).
Nell'Antico Testamento rùach è tradotto con spirito o vento o soffio, mentre il termine tradotto anima è nèfesh. Questo vuol dire che alla morte il rùach o alito vivente o spirito dell'uomo torna nelle mani di Dio nostro creatore.
Nelle scritture greche del Nuovo Testamento, la parola resa per spirito non è la stessa di quella per anima:
"La parola di dio è vivente ed esercita potenza ed è più tagliente di qualsiasi spada a due tagli e penetra fino alla divisione dell'anima (greco, psychès) e dello spirito (greco, pnèumatos ), e delle giunture e del loro midollo, e può discernere i pensieri e le intenzioni del cuore". (Ebr. 4:12)
Dio afferma di essere l'Unico immortale.
Alla morte tutti, buoni e cattivi, vanno nella tomba e non in un luogo chiamato paradiso o inferno, rimangono lì fino al giorno stabilito per risorgere ed essere giudicati. Solo allora chi ha operato bene entra nel Regno di Dio e chi ha operto male e avrà rifiutato la salvezza sarà condannato. Essere condannato non significa che andrà in un luogo dove le fiamme non consumano eternamente ma in un luogo dove le fiamme consumano, invece, per essere distrutto per sempre.
Il luogo copiato dal paganesimo chiamato "inferno" lontano da Dio, per vivere nel tormento eterno del peccato è falso. Dio afferma che chi ascolta la Sua Parola e non si ravvederà, riferendosi ad un futuro prossimo, sarà distrutto per sempre.
C'è chi crede nella reincarnazione, una nuova nascita in un altro luogo, che i morti intervengono in favore dei vivi, che tutti sono in cielo alla presenza di Dio. Che confusione! L'uomo fin dall'inizio ha reso bugiarde le parole dell'Eterno ritenendo che la morte non sia vera ma solo una distruzione del corpo.
Se leggiamo attentamente e senza preconcetti, quello che la Parola di Dio dice in Romani 6:23 "perché il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù", notiamo subito che la vita eterna è un dono, non risiede in nessuno uomo, la vita eterna sta in Cristo, non nell'uomo.
Pietro ripieno di Spirito Santo afferma che la tomba di Davide, un uomo secondo il cuore di Dio, un santo di Dio, è fra noi e che egli non è salito in cielo. C'è bisogno di interpretazione? Quale deduzione? Pietro ha sgomberato ogni dubbio sulla fine dei morti: nella tomba.
Dio afferma che i morti in Cristo, cioè quelli che sono stati chiamati da Dio e hanno ricevuto lo Suo Spirito santo risorgeranno alla prima risurrezione e su di loro non ci sarà il giudizio, i loro nomi sono scritti presso Dio e per mezzo dello Spirito di Dio sono presso il Suo Trono. Il rimanente degli uomini dovrà risorgere dopo il millennio per essere giudicati.
Quindi è da ritenere come fondamento di Verità che Dio non ha condannato e non condanna nessuno senza il Suo giudizio come confermò lo stesso Gesù: Lui non è venuto per condnnare ma per salvare ciò che era perduto.
La morte pesa su tutti, Cristo si è sacrificato per liberarci dal peccato e dalla morte che è l'ultima ad essere distrutta.
Ma ognuno riposi nella Sua promessa: "come tutti muoiono in Adamo tutti saranno vivificati in Cristo". La resurrezione è l'unica speranza per l'uomo.

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giovedì 5 luglio 2012

A Dio ogni cosa è possibile.Matteo 19:26

È di questi giorni la notizia che gli scienziati hanno trovato la particella che secondo loro scatenò l'aggregazione delle particelle nell'universo fino a formare i pianeti, le stelle, ecc. ecco dimostrato "finalmente" che dal Caos è nato l'universo. Erano millenni che l'uomo voleva dimostrare che nulla è stato creato e sembra che ci sono riusciti. Questa scoperta l'hanno denominata "la particella di Dio" verso cui si è levata qualche timida protesta ma nulla più.
Ammesso e non concesso che sia stato trovato l'atto scatenante che mise in moto tutto (come dicevano alcuni filosofi nell'antichità) rimane la stessa domanda di sempre: chi ha creato le particelle nell'universo chi ha stabilito le sue leggi perfette della fisica? Anche questo è un caso? Come disse, invece, un grande scienziato, più si va in profondità e più si scopre che a creare e muovere il tutto è stato proprio Dio. La scrittura per questo afferma che questi uomini sono inescusabili, perché pur riconoscendo che ogni cosa proviene da Dio non Lo adorano come tale ma addirittura negano l'esistenza con la menzogna e si sentono "dio" onnipotenti.
L'uomo è dotato di grande intelligenza e sapienza umana che gli consente di conoscere il mondo materiale, ma non raggiungere Dio. Il loro scopo è semplice: se ci liberiamo di Dio creatore, diventeremo noi il vero dio. Questi sono i grandi segni bugiardi e ne faranno ancora sempre più grandi che inganneranno il mondo intero.
L'uomo è portato ad avere una alta opinione di sé stesso e delle sue capacità e questo si riflette anche di fronte al proprio Creatore. Materialmente può molte cose perché Dio gli ha dato i doni per operare ma gli è impossibile guarire il proprio cuore, cambiare la propria mente e credere nel proprio Creatore. Qualsiasi via egli prende non può accedere alla cose spirituali di Dio, né ottenere fede e salvezza. Anzi la via intrapresa dall'uomo lo sta conducendo alla rovina.
Non può salvare sé stesso e nemmeno il proprio fratello, anche se donasse ogni ricchezza e osservasse ogni legge in nessun modo può liberarsi dal male che sta in lui.
Il vero miracolo non è scoprire con quale procedimento è stato formato l'universo, ma come sconfiggere i mali dell'uomo che hanno origine nella sua ipocrisia, nella sua natura. È solo Dio, creatore dell'universo, può creare una nuova mente nell'uomo; solo Lui può distruggere la morte fisica e spirituale.
E' Dio che interviene in ogni creatura, secondo i tempi stabiliti, per aprire la mente e il cuore e salvare. Niente è impossibile a Dio, e chi ha la vera fede sa bene che è Dio che compie l'opera di salvezza in ognuno di noi.
Questa capacità di comprendere la grandezza e la potenza di Dio che è in grado si salvare le Sue creature ci viene data dal Suo Spirito in noi, senza questo Spirito è impossibile per l'uomo comprendere e capire che per Dio tutto è possibile.
Nella Sua immensa misericordia Dio guarda a tutti gli uomini, ma specialmente a quelli che sono nel bisogno, a quelli che sono nella strettezza, che sono schiavi e maltrattati cioè ai piccoli; è a questi che Dio rivela la Sua grandezza e la Sua Parola.
"In quel tempo Gesù prese a dire: "Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli". (Mat 11:25).
"Dio ha scelto le cose ignobili del mondo e le cose disprezzate, anzi le cose che non sono, per ridurre al niente le cose che sono". (1Cor 1:28).
Quindi a quanti si riconoscono piccoli dinanzi a Dio, Egli dice apertamente di confidare solo in Lui, nell'Onnipotente, in Colui che può ogni cosa.
Il Signore è vicino.

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mercoledì 4 luglio 2012

Dio è spirito e quelli che L'adorano bisogna che Lo adorino in spirito e verità.Giovanni 4:24

Succede a tutti di cercare di immaginare com'è Dio, è naturale; infatti ciò che conosciamo lo dobbiamo ai nostri 5 sensi. Ma Dio non è materiale e qui nasce il problema.
Come può l'uomo immaginare un Dio che non è materiale? Se è vero come è vero che Lui ha creato ogni cosa, con che cosa lo può raffigurare? Ogni cosa sussiste in Lui.
No, non si può assolutamente immaginare né raffigurare la Sua realtà, una realtà che vive fuori dal tempo che Egli stesso ha creato perciò è l'Eterno, l'Onnipotente, Colui che con il Suo Spirito regge l'intero universo. Quale tempio potrebbe contenerlo?
Per questo Egli comanda che non si facciano raffigurazioni delle realtà spirituali e, men che meno, della Sua persona perché qualunque essa sia sarebbe non vera e svia l'adoratore dalla Verità.
Un errore molto comune è quello di paragonare Dio a una persona umana sulla base della scrittura secondo cui l'uomo è immagine di Dio. Ma Dio non è immagine dell'uomo. L'essere immagine di Dio non significa con caratteristiche somatiche simili.

Forse prevenendo questo, Paolo affermò "Talché, da ora in poi, noi non conosciamo più alcuno secondo la carne; e se anche abbiamo conosciuto Cristo secondo la carne, ora però non lo conosciamo più così". (2Cor 5:16).
DIO È SPIRITO. Egli non ha mani, braccia, gambe, occhi ecc. fisici, anche se nelle scritture usa questi termini per esprimere la Sua natura. Questo linguaggio è alla nostra portata, è linguaggio della terra affinché noi che siamo della terra possiamo comprenderlo.
"Se vi ho parlato delle cose terrene e non credete, come crederete se vi parlerò delle cose celesti?". (Giov. 3:12).
Gesù aveva appena spiegato a Nicodemo che chi non nasce di nuovo non può entrare nel Regno di Dio. Egli usò il linguaggio degli uomini affinché potesse essere compreso il messaggio spirituale e dimostrò che senza lo Spirito di Dio nessuno può conoscerlo.
"Gesù rispose: In verità, in verità io ti dico che se uno non è nato d'acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quel che è nato dalla carne, è carne; e quel che è nato dallo Spirito, è spirito". (V 5 e 6).
Non è con la carne che si può conoscere Dio, infatti il mondo non può ricevere le cose spirituali, perché non si possono vedere né conoscere umanamente.
Tutto ciò che vuole rappresentare la realtà spirituale mediante opere materiali sono frutto della carne e non già dello spirito, non hanno nulla della Verità ma sono menzogna che conduce alla morte.
Perfino l'uomo, su cui è stato posato lo Spirito di Dio, ha una limitata comprensione dalla grandezza e perfezione di Dio.
Nella Bibbia ci è dato tanto quanto possiamo comprendere, ciò che è alla nostra portata e secondo ciò che Dio ci vuole rivelare.
Non è il luogo o il tempo particolare da dedicare a Dio che ci fa veri adoratori del Padre, ma lo Spirito che Egli fa abitare in noi attesta che siamo già seduti nei luoghi celesti sempre in ogni luogo e tempo. Chi è nato di nuovo ha già in Cristo custodita la vita eterna perchè vive per fede e non per visione.
La Parola di Dio è Spirito e Vita.

martedì 3 luglio 2012

Se qualcuno manca di saggezza, la chiegga a Dio.Giacomo 1:5

I sostenitori del libero arbitrio non saranno d'accordo con quanto sostiene la scrittura cioè che non tutti hanno la vera saggezza e perciò non sanno quello che fanno. Nonostante che le scritture dicono apertamente che nessuno può andare a Gesù senza l'intervento di Dio Padre che apre la mente alla comprensione della Parola, sostengono che l'uomo è intelligente, è saggio ed ha capacità di scelta di bene o male cioè di scegliere la via di Dio o rifiutarla. Cosa dice la scrittura di questa saggezza innata nell'uomo?
"Questa non è la saggezza che scende dall'alto; ma è terrena, animale e diabolica". (Giac 3:15).
Viviamo nell'epoca in cui la conoscenza è aumentata a dismisura e coloro i quali la possiedono si sentono superiori, fanno la guerra dell'informazione perché è il potere di questi ultimi tempi. Non è raro il caso che chi ha le redini del potere è colui che sa. Ma non sanno nulla della Parola dell'Eterno. Cosa faranno quando si presenteranno dinanzi al tribunale di Dio? Cosa diranno i poadroni di questo mondo che si dicono sapienti al Signore per giustificarsi?
"I saggi saranno confusi, saranno costernati, saranno presi; ecco, hanno rigettato la parola del SIGNORE; quale saggezza possono avere?". (Ger 8:9).
La vera saggezza, quella che scende dall'alto, è uno dei frutti dello Spirito di Dio e perciò è un dono di Dio.
"La saggezza che viene dall'alto, anzitutto è pura; poi pacifica, mite, conciliante, piena di misericordia e di buoni frutti, imparziale, senza ipocrisia". (Giac 3:17).
La saggezza che viene dall'alto, quindi, è senza ipocrisia.
L'ipocrisia è rappresentata da una maschera; significa che ciò che vediamo, non è la realtà. L'informazione oggi è ipocrisia, è falsa, è saggezza del mondo perciò è inganno.
Dio ha formato il cuore di tutti e conosce ogni nostra emozione e ogni pensiero; coloro i quali hanno la Sua mente, Egli, per mezzo del Suo Spirito, dirige anche le nostre parole e i nostri pensieri.
Egli misura la nostra saggezza se teniamo ferma in noi la Parola ricevuta, se la serbiamo e se siamo vigilanti. Da Lui vengono il volere e il potere di fare la Sua volontà.
Per la Sua misericordia l'uomo può rendersi conto di com'è fatto e quali sono i suoi limiti, per mezzo dello Spirito di Dio l'uomo si riconosce mancante di ogni cosa e bisognoso di essere rivestito da Dio di saggezza e intelligenza per condursi in questo mondo malvagio.
"Siate semplici come le colombe e astuti come i serpenti!" disse Gesù.
Chiedere un cuore saggio e intelligente per servire il Signore e discernere ogni cosa che viene da Lui vuol dire camminare nella Via della vera Vita.
Ogni cosa buona e perfetta viene da Dio anche la vera saggezza che ci rende puri, pacifici, misericordiosi e trasparenti, figli della Luce affinché diamo frutti che debbono crescere ed essere amministrati con umiltà.
Se rimaniamo in Cristo e le sue Parole sono in noi, senza alcun dubbio possiamo chiederGli sapienza e intelligenza. Chiedere vuol dire avere piena fiducia il Lui
"Il SIGNORE infatti dà la saggezza; dalla sua bocca provengono la scienza e l'intelligenza". (Prov 2:6).
"Se poi qualcuno di voi manca di saggezza, la chieda a Dio che dona a tutti generosamente senza rinfacciare, e gli sarà data". (Giac 1:5).

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lunedì 2 luglio 2012

Il Signore Gesù fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.Marco 16:19

Cristo è venuto sulla terra per adempiere ad un compito molto preciso, morire volontariamente per espiare i peccati di tutti gli uomini e adempiere tutte le profezie descritte da millenni nella Legge e nei Profeti, tutte le scritture.
Quello della Sua morte e della Sua resurrezione ancora oggi per molti è un mistero. Infatti pochi credono che Lui sia veramente morto rimanendo nella tomba tre giorni e tre notti. Alcuni sono convinti che la Sua morte fu una messa in scena, che è stato addormentato con aromi e successivamente svegliato il giorno seguente. C'è chi crede che alla morte è salito in cielo poi è ritornato a prendere il Suo corpo e ritornare nuovamente in cielo. Gli apostoli stessi dubitarono in un primo momento della Sua risurrezione, invece essi erano certi dalla Sua morte.
Per comprendere quanto dice Giovanni che "Gesù era con Dio ed era Dio" e tutto fu creato per mezzo Suo ci vuole l'intervento di Dio il Padre del nostro Signore Gesù, ecco perché fu detto: "chi ode la voce del Padre viene a Me".
Ma quando venne sulla terra, Egli era veramente uomo e mori alla pari di un uomo.
"E la Parola è stata fatta carne ed ha abitato per un tempo fra noi, piena di grazia e di verità; e noi abbiamo contemplata la sua gloria, gloria come quella dell'Unigenito venuto da presso al Padre". (Giov 1:14)
L'enormità di questo evento è stato che Lui si è svestito volontariamente della Sua gloria per sacrificarsi, nessuno glielo ha imposto.
"Nessuno me la toglie, ma la depongo da me. Io ho potestà di deporla e ho potestà di ripigliarla. Quest'ordine ho ricevuto dal Padre mio". (Giov 10:18)
Ci pensiamo? Riusciamo a comprendere questo: Gesù il figlio dell'Altissimo, il Creatore, Colui che ci ha fatti, l'Emanuele cioè "Dio con noi" si è fatto uomo per morire per amore della Sua creatura? Per questo Gesù disse al Padre Suo:
"Ed ora, o Padre, glorificami tu presso te stesso della gloria che avevo presso di te avanti che il mondo fosse". (Giov 17:5)
Il Suo è il Grande sacrificio che salva!
Ma la Sua opera di salvezza non è finita qua, più di questo è che Lui È RISORTO ed è stato glorificato dal Padre Eterno, l'Onnipotente e da cui, per questo Suo gesto, gli è stato dato nelle mani ogni cosa, ogni potere, tutto. Secondo solo al Padre.
Alla Sua resurrezione Egli è stato posto alla destra del Padre. Essere alla destra significa amministrare tutta l'autorità del Padre, perfino di spandere lo Spirito di Dio secondo la volontà del Padre. Egli si manifestò ai Suoi come il consolatore, l'avvocato della Sua chiesa presso il Padre e tale è ancora per la Chiesa di Dio.
Se Cristo non avesse adempito quanto era stato previsto dal piano di salvezza di Dio, designato prima dei tempi, certamente non sarebbe salito in cielo da dove era disceso e non sarebbe alla destra di Dio.
Perciò noi peccatori abbiamo un consolatore, un avvocato Gesù il Cristo presso il Padre che intercede per noi. Andiamo con piena fiducia al trono della grazia e non lasciamoci intimidire dal nemico.
La seconda venuta di Gesù è vicina, molto vicina. Se ascoltiamo la voce del Padre e siamo pentiti corriamo da Lui che ci sta aspettando con le braccia aperte per abbracciare la Sua creatura per la quale dette la propria vita.

domenica 1 luglio 2012

Rivestitevi del Signore Gesù Cristo.Romani 13:14

"La notte è avanzata, il giorno è vicino; gettiamo dunque via le opere delle tenebre, e indossiamo le armi della luce. Camminiamo onestamente, come di giorno; non in gozzoviglie ed ebbrezze; non in lussuria e lascivie; non in contese ed invidie; ma rivestitevi del Signor Gesù Cristo, e non abbiate cura della carne per soddisfarne le concupiscenze". (Rom 13:12-14).
Rivestirsi non significa aggiungere vestiti sopra vestiti, ma indica a chi è già vestito di spogliarsi dei vestiti che indossa e indossare altri indumenti. Spiritualmente parlando, ognuno di noi indossa il proprio vestito della nostra giustizia, della nostra religiosità che noi ci siamo ritagliati su misura; perciò il Signore vuole che ognuno di noi si liberi della propria giustizia che non salva e indossi l'abito che ci dà Dio, Gesù il Cristo giustizia e salvezza di Dio.
"Del rimanente, fortificatevi nel Signore e nella forza della sua possanza. Rivestitevi della completa armatura di Dio, onde possiate star saldi contro le insidie del diavolo; poiché il combattimento nostro non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità, che sono ne' luoghi celesti. Perciò, prendete la completa armatura di Dio, affinché possiate resistere nel giorno malvagio, e dopo aver compiuto tutto il dover vostro, restare in piè". (Efes 6:10-13).
Il tempo è tiranno, non lascia tempo agli indecisi, bisogna agire.
Queste parole si rivolgono in primo luogo a chi è chiamato, è pentito ed è sul sentiero di ricevere il battesimo; per rivestirsi di Cristo è necessario che sia compiuto questo primo passo, altrimenti ogni cosa che si fa non ha valore, è solo opera umana e non si può affrontare il combattimento della fede e resistere contro ogni sorta di male.
La persona convertita e che si fa battezzare diventa una nuova creatura a cui viene data da Dio la caparra del Suo spirito perché abbiamo risposto e creduto con fede all'opera di salvezza di Cristo Gesù.
La nuova vita nello spirito di Dio ci riveste della giusta armatura per poter resistere al combattimento spirituale e vincere in Cristo: verità, giustizia, pace, fede, salvezza.
Si riceve il necessario per il combattimento non per stare fermi, ma ci serve per vincere combattendo; la vittoria nostra è sul peccato che si attua osservando i comandamenti del Signore, fare la Sua volontà mediante la forza che viene dal Suo spirito santo. Questo è il nostro sacrificio accettevole al Signore.
Quando smettiamo di combattere vuol dire che stiamo conducendo una vita di dissolutezza nel peccato cioè stiamo violando i Suoi comandamenti.
Dobbiamo cingerci con la Verità di Dio per sentirci liberi, indossare la Sua giustizia a protezione del nostro cuore e dei nostri sentimenti, ottenere il Suo zelo per il vangelo, coprirci con la Sua fede per distruggere i colpi dell'avversario, proteggere con la Sua salvezza la nostra mente e colpire l'avversario con la Parola di Dio che è lo Spirito.
Quindi bisogna riconoscere e rivestirsi di Gesù Cristo, la nostra perfetta armatura.
Egli solo può darci la vittoria, non un uomo, non una idea nuova. Bisogna restare fermi in Cristo, chi non resta nella Sua verità si espone ad essere colpito dalla menzogna.
Nessuno pensi che con il proprio vestito possa essere accettato dal Signore.
"E Gesù prese di nuovo a parlar loro in parabole dicendo: Il regno de' cieli è simile ad un re, il quale fece le nozze del suo figliuolo. E mandò i suoi servitori a chiamare gl'invitati alle nozze; ma questi non vollero venire. Di nuovo mandò degli altri servitori, dicendo: Dite agli invitati: Ecco, io ho preparato il mio pranzo; i miei buoi ed i miei animali ingrassati sono ammazzati, e tutto è pronto; venite alle nozze. Ma quelli, non curandosene, se n'andarono, chi al suo campo, chi al suo traffico; gli altri poi, presi i suoi servitori, li oltraggiarono e li uccisero. Allora il re s'adirò, e mandò le sue truppe a sterminare quegli omicidi e ad ardere la loro città. Quindi disse ai suoi servitori: Le nozze, sì, sono pronte; ma gl'invitati non ne erano degni. Andate dunque sui crocicchi delle strade e chiamate alle nozze quanti troverete. E quei servitori, usciti per le strade, raunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni; e la sala delle nozze fu ripiena di commensali. Or il re, entrato per vedere quelli che erano a tavola, notò quivi un uomo che non vestiva l'abito di nozze. E gli disse: Amico, come sei entrato qua senza aver un abito da nozze? E colui ebbe la bocca chiusa. Allora il re disse ai servitori: Legatelo mani e piedi e gettatelo nelle tenebre di fuori. Ivi sarà il pianto e lo stridor de' denti. Poiché molti son chiamati, ma pochi eletti". (Mt 22:1-14).