domenica 8 luglio 2012

Dio non degna di uno sguardo chi si crede saggio.Giobbe 37:24

La saggezza umana ha un limite, è momentanea, effimera; alla morte tutto svanisce.
"Questo è un male fra tutto quello che si fa sotto il sole: che tutti abbiano una medesima sorte; e così il cuore dei figliuoli degli uomini è pieno di malvagità e hanno la follia nel cuore mentre vivono; poi, se ne vanno ai morti. Per chi è associato a tutti gli altri viventi c'è speranza; perché un cane vivo val meglio d'un leone morto. Difatti, i viventi sanno che morranno; ma i morti non sanno nulla, e non v'è più per essi alcun salario; poiché la loro memoria è dimenticata. E il loro amore come il loro odio e la loro invidia sono da lungo tempo periti, ed essi non hanno più né avranno mai alcuna parte in tutto quello che si fa sotto il sole. ... Tutto quello che la tua mano trova da fare, fallo con tutte le tue forze; poiché nel soggiorno de' morti dove vai, non v'è più né lavoro, né pensiero, né scienza, né sapienza". (Eccl. 9:3-10)
La saggezza dell'uomo è vanità; tuttavia, a causa del suo orgoglio, non vuole ammettere i suoi limiti e riconoscere che con la sua scienza non ha mai né mai potrà risolvere i problemi dell'uomo: la malattia, la fame, la violenza, la morte.

Anzi con la sua saggezza sta camminando sul ciglio dell'abisso.
Centinaia di dottori economisti, scienziati, luminari o illuminati ecc. con il loro operato non riusciranno mai a trovare la soluzione ai problemi che affliggono l'uomo che è sull'orlo di distruggere tutta l'umanità, di autodistruggersi.
"I loro piedi corrono al male, ed essi s'affrettano a spargere sangue innocente; i loro pensieri son pensieri d'iniquità, la desolazione e la ruina sono sulla loro strada". (Isaia 59:7)
"Io conosco le loro opere e i loro pensieri; il tempo è giunto per raccogliere tutte le nazioni e tutte le lingue; ed esse verranno, e vedranno la mia gloria". (Isaia 66:18)
A cosa serve la saggezza e la conoscenza di tutta la scienza, l'affaticarsi, il correre, il combattere, l'avere ricchezze, l'essere abili e astuti se poi tutto perisce nel nulla? Noi ci sentiamo saggi quando guardiamo a tutte le nostre conquiste nel campo della scienza e conoscenza. Ma con tutto ciò non possiamo raggiungere il nostro Creatore l'Onnipotente.
Noi ci crediamo saggi di noi stessi, mentre per il Signore siamo veramente stolti ed empi. Egli perciò ci lascia fare le nostre scelte sbagliate fino a quando impareremo la lezione: senza di Lui è solo la rovina.
"Ascolta, o terra! Ecco, io fo venire su questo popolo una calamità, frutto de' loro pensieri; perché non hanno prestato attenzione alle mie parole; e quanto alla mia legge, l'hanno rigettata". (Ger 6:19)
La vera saggezza sta in Dio, Egli è Colui che conosce le nostre opere e le ritiene inutili.
Essere saggi vuol dire una sola cosa, rispondere alla chiamata di Dio e ottenere la chiave per aprire la porta che accede alla salvezza eterna: Gesù il Cristo.
La saggezza non si manifesta nell'essere grandi maestri, pieni di ricchezza materiale, nell'avere un'enormità di libri, ma si manifesta nell'umiltà, nella meditazione della Parola di Dio giorno per giorno, è sufficiente la Bibbia, non serve una guida umana basta ascoltare il proprio cuore e tirare fuori quello che Dio vi a messo.
Vera saggezza è conoscere il Salvatore che vuol dire assicurarsi un futuro vero è duraturo dove né la morte né il tempo possono cambiare.
Chi manca della vera saggezza la chieda a Dio che è pronto per dare a tutti coloro che sono contriti di cuore.

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