lunedì 20 febbraio 2012

Il Signore diriga i vostri cuori alla paziente attesa di Cristo.2Tessalonicesi 3:5

Il tempo non scorre più come una volta; almeno così lo percepiamo noi oggi. Con l'avvento della tecnologia questo mondo è diventato eccessivamente frenetico. Il nostro comportamento nella vita quotidiana è molto diverso da quello dei nostri nonni. Da sempre e fino all'invenzione dei computer l'uomo godeva del tempo, le giornate e le stagioni erano sempre uguali. In effetti anche oggi sono sempre uguali, tuttavia a causa della nostro modo di vita lo sentiamo diverso, si dice: "i tempi sono cambiati".

Per esempio, un tempo il contadino seminava e sapeva che doveva aspettare pazientemente la stagione del raccolto, piantava e raccoglieva a suo tempo; oggi è così? Non è così. Il coltivatore usa tecniche di coltivazione per incentivare il raccolto, si fa uso di tecniche per produrre frutto in ogni stagione. Ciò è quello che richiede il mercato, la gente.

Per non parlare dei sistemi di comunicazione con cui si sono ridotti i tempi e le distanze. Se voglio andare all'altro capo della terra posso farlo nella stessa giornata, se desidero parlare con qualcuno in un altro stato lo posso fare immediatamente, cosa devo aspettare?

Dov'è la paziente attesa? No, non possiamo essere pazienti, non dobbiamo aspettare possiamo ottenere subito ciò di cui abbiamo bisogno.

In ogni aspetto della vita abbiamo perso la pazienza, l'atteggiamento e la disposizione interiore di chi sopporta avversità, difficoltà, contrattempi ecc. con rassegnazione e serenità, senza fretta. Abbiamo perso la calma e non sopportiamo serenamente le avversità o la noia di una lunga attesa.

Vogliamo che qualcuno risolva tutti i nostri problemi immediatamente, magari senza fare nulla. Non possiamo apettare.

Ecco perchè Pietro nella sua lettera scrisse: "... negli ultimi giorni verranno degli schernitori coi loro scherni i quali si condurranno secondo le loro concupiscenze e diranno: Dov'è la promessa della sua venuta? perché dal giorno in cui i padri si sono addormentati, tutte le cose continuano nel medesimo stato come dal principio della creazione. Poiché costoro dimenticano questo volontariamente: che ab antico, per effetto della parola di Dio, esistettero de' cieli e una terra tratta dall'acqua e sussistente in mezzo all'acqua; per i quali mezzi il mondo d'allora, sommerso dall'acqua, perì; mentre i cieli d'adesso e la terra, per la medesima Parola son custoditi, essendo riservati al fuoco per il giorno del giudizio e della distruzione degli uomini empi" (2P 3:3-7).

Siamo veramente in tempi difficili, parliamo di quelli spirituali, le preoccupazioni di queso mondo sono molte ed è facile farsi trascinare de esse, è molto probabile che sorgono dei dubbi sul perchè tanto male, la pazienza e la fede per chi non ha costruito sulla Vera Roccia, non sono stabili.

In situazioni come queste è facile perdere la calma e attaccarsi a qualsiasi verità o denominazioni o chiese che sono convinti di avere la chiave della felicità, della salvezza depositata fra le loro mura. Si confonde il sacro con il profano, si chiedono miracoli, si fanno miracoli, il nemico lavora bene con queste cose, la serenità dei più si indebolisce, la fratellanza e la fede stessa è in serio pericolo. Nelle loro runioni mancano le basi scritturali su cui discutere, molti si preoccupano delle cose del mondo e non della loro fede e del loro primo amore per Cristo.

Il loro cuore non crede più alla venuta di Cristo, dimenticano tutto quello che è scritto nella sua Parola, scritto per nostro ammaestramento, affinché mediante la pazienza e mediante la consolazione delle stesse, ci si fortifica insieme in questa speranza.

Davanti al re Agrippa, Paolo disse: "E ora son chiamato in giudizio per la speranza della promessa fatta da Dio ai nostri padri; della qual promessa le nostre dodici tribù, che servono con fervore a Dio notte e giorno, sperano di vedere il compimento. E per questa speranza, o re, io sono accusato dai Giudei! Perché mai si giudica da voi cosa incredibile che Dio risusciti i morti?" (At 26:6-8).
Il popolo di Dio ha questa speranza che Dio presto manderà Gesù e risusciterà i morti, secondo l'ordine stabilito da Lui.

Chiediamo al Signore che il nostro cuore sia pieno di fede, di pazienza e di speranza nella Sua promessa mediante la potenza del Suo Spirito santo in noi.

www.osanna.org

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