venerdì 30 marzo 2012

Gesù disse: Io sono la resurrezione e la vita. Chi crede in me anche se morrà vivrà.Giov. 11:25

Sicuramente in questo verso c'è tutta l'essenza della Parola di Dio.

Io sono il Signore: Gesù afferma con autorita di essere Dio "Gesù disse loro: In verità, in verità vi dico: Prima che Abramo fosse nato, IO SONO" (Giov 8:58); Egli è tutto il potere e l'autorità e bisogna riconoscere e obbedire alla Sua Parola

Io sono il Re: Egli controlla ogni cosa ed è Re e splendore della Sua Chiesa, i Santi eletti da Dio.

Io sono il Figlio di Dio: Egli è con il Padre, chi vede Cristo vede il Padre; Padre e Figlio sono distinti ma non sono separati. Sicuramente quello di ritenere Gesù Cristo la Parola di Dio, l'adempimento della volontà del Padre, è una delle cose più difficili da comprendere e che si discute da secoli.

Io sono il Salvatore: non esiste altro nome per essere salvati, Cristo Gesù è l'unico.

Io sono la Risurrezione: è la speranza di tutta l'umanità, senza risurrezione non vi può essere vita nuova. Nessuno è salito in cielo solo Cristo che ne è disceso ed è morto e risorto ed è salito in cielo alla destra del Padre. Tutti quelli che sono morti in Cristo aspettano nella loro tomba la chiamata alla resurrezione di Cristo.

Io sono la Via, la Verità e la Vita: Cristo è la vita eterna per tutti quelli che credono, Egli è anche l'unica Via ed è l'unica Verità in un mondo dove si fa di tutto per dimostrare che il falso è verità.

Gesù pronunciò queste parole, di viva speranza per l'umanità, nell'occasione della risurrezione del Suo amico Lazzaro. La scrittura ci dice che Lui ha atteso questo evento per mostrare al mondo la Sua potenza. Gesù in questa occasione pianse, fu toccato fortemente dal dolore delle donne. Fra tutti i miracoli che ha fatto questo forse è il più grande di tutti: ha mostrato all'uomo la Sua Onnipotenza.

L'uomo che vive e crede in Gesù Cristo ha questa speranza della risurrezione: "e chiunque vive e crede in me, non morirà mai". Gesù non affermò che alla morte fisica segue una vita eterna in cielo come alcuni intendono, ma che alla risurrezione finale il nuovo corpo sarà immortale. Infatti, Gesù stesso affermò "Questa malattia non è per la morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio sia glorificato", perciò la risurrezione di Lazzaro era una dimostrazione al mondo di ciò che Lui farà per riportare in vita l'umanità. Lazzaro, il Suo amico non visse in eterno.

Dio non ha mai abbandonato la Sua creatura, ma ha promesso che un giorno l'avrebbe tirata fuori dal sepolcro e allora avrà conosciuto il Creatore: "Perciò, profetizza e di' loro: "Così parla DIO, il Signore: Ecco, io aprirò le vostre tombe, vi tirerò fuori dalle vostre tombe, o popolo mio, e vi ricondurrò nel paese d'Israele" (Ez 37:12).

Chi ha la speranza della risurrezione pone la sua fiducia in Gesù in Colui che dà la vita eterna e trova la vera pace, riposa nelle promesse che il Signore ha fatto a tutti noi.

Quanti ammettono di essere "cristiani" cioè di credere in Cristo? Moltissimi, però quanti credono veramente che Egli è venuto per dare vita a tutti? Egli è venuto per portare in vita ogni cosa, per salvare ciò che era perduto e, infine, giudicare.

Bisogna udire con il cuore, con la fede, con amore e speranza che la Sua morte è stata vera, non finta, che Egli è il primo veramente risorto dai morti per noi che non eravamo presenti; la Sua Parola: "Io sono" è la certezza di ogni verità.

È l'occasione per riflettere. La Pasqua è vicina e ci apprestiamo a commemorare il Suo sacrificio, unico e perfetto che Egli ricordò nella giusta sera da Lui stesso stabilita prima della fondazione dell'intero universo.
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