sabato 21 aprile 2012

GESU' E' VERAMENTE RISORTO!Luc. 24:34

Se è vero come è vero che Gesù il Cristo è vissuto su questa terra e fu messo a morte dai romani sotto Ponzio Pilato, il problema rimane sul solo argomento possibile: Egli è risorto oppune no?

Gesù è il "personaggio" di questi duemila anni di storia, su cui si è scritto e dibattuto e per cui tanti Suoi discepoli hanno sacrificato e ancora oggi sacrificano la loro vita al Signore.

Durante la vita terrena di Gesù, Gerusalemme e il territorio attorno erano dominati dall'Impero Romano e chi aveva creduto alle parole della Buona Notizia e si era incamminato sulla nuova Via era perseguitato per primo dal clero sacerdotale del Tempio di Gerusalemme e poi dai Romani che cercavano di evitare disordini; infatti, era stato premeditato di trovare l'occasione di arrestarLo e di ucciderLo prima del tempo stabilito.

I farisei, gruppo molto potente dell'epoca, tentò in ogni modo di distruggere l'immagine di Gesù - tacciandolo di stregoneria (Matteo 12:24) e accusandolo di portare il popolo all'apostasia (Luca 23:2,5) cui fa riferimento anche il Talmud Babilonese - fino a farlo condannare a morte e successivamente di offuscare la verità che Egli è risorto dai morti con ogni menzogna e violenza. Tuttavia, non sono riusciti fino ad oggi.

E' dimostrato che gli imperatori romani dell'epoca e la casta dei sacerdoti ebrei fecero torturare e uccidere i seguaci di Gesù che non Lo hanno mai rinnegato, quelli che chiamavano in senso dispregiativo "cristiani".

QUANDO GESÙ RISUSCITÒ CAMBIÒ IL MONDO.

I discepoli di Gesù erano, per la maggioranza, gente comune che probabilmente non era umanamente istruita, eppure furono cambiati in persone erudite che hanno lasciato un'impronta sul mondo per mezzo della potenza che viene da Dio nel nome di Gesù. Basterebbe solo questo per dire che Egli è vivente.

Come si fa a dimostrare che Gesù è vivente giacchè Egli disse non mi vedrete più fino al giorno del Suo ritorno? Ebbene l'uomo può contemplarlo solo con gli occhi della fede: "Gesù gli disse: Perché m'hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non han veduto, e hanno creduto!" (Giov 20:29) e "Non vi lascerò orfani; tornerò a voi. Ancora un po', e il mondo non mi vedrà più; ma voi mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno conoscerete che io sono nel Padre mio, e voi in me ed io in voi" (Giov 14:18-20).

Gesù parlò e spiegò ai suoi discepoli, molto tempo prima di morire, i patimenti che doveva soffrire, morire per poi risorgere il terzo giorno.

Solo chi è sicuro di conoscere il proprio futuro poteva parlare della Sua morte e della Sua sicura risurrezione, nessun uomo è capace di prevedere il proprio futuro umano. Tutto ciò che è riportato nelle scritture si adempì in Gesù. Egli affermò anche di essere il Figlio di Dio, di essere mandato dal Padre, e di rappresentare in ogni cosa il Padre. Oltre a questo, i sommi sacerdoti sapevano benissimo che era il tempo giusto per l'avvento del Messia promesso, descritto nel Vecchio Testamento perciò chiesero un segno.

La vita spirituale dell'uomo dipende dall'accettazione della Verità: Gesù è risorto! Egli è apparso a molti Suoi discepoli i quali hanno dato piena testimonianza e fino alla morte violenta.

Per un credente in Dio la resurrezione di Gesù è il fondamento della fede e, se l'ha ricevuta in dono, vive con il Vivente dai morti. Qualora il credente in Dio non crede nella resurrezione, la sua fede è vana, come dice la scrittura, e allora la Sua morte non ha valore e non ci dà la vita eterna:

"Ma se non v'è risurrezione dei morti, neppur Cristo è risuscitato; e se Cristo non è risuscitato, vana dunque è la nostra predicazione, e vana pure è la vostra fede. E noi siamo anche trovati falsi testimoni di Dio, poiché abbiam testimoniato di Dio, ch'Egli ha risuscitato il Cristo; il quale Egli non ha risuscitato, se è vero che i morti non risuscitano. Difatti, se i morti non risuscitano, neppur Cristo è risuscitato; e se Cristo non è risuscitato, vana è la vostra fede; voi siete ancora nei vostri peccati. Anche quelli che dormono in Cristo, son dunque periti. Se abbiamo sperato in Cristo per questa vita soltanto, noi siamo i più miserabili di tutti gli uomini" (1 Cor. 15:13-19).

Se riteniamo la Sua risurrezione solo un mito, cosa impossibile, allora nulla vale parlare del nostro futuro, di Gesù Cristo e di Dio Padre.

Detto dal testimone oculare e persecutore dei cristiani che ha dato la vita in sacrificio a Gesù: "MA ORA CRISTO È RISUSCITATO DAI MORTI, PRIMIZIA DI QUELLI CHE DORMONO" (1Cor 15:20).

Tutti i credenti dell'epoca erano pronti a morire testimoniando la risurrezione di Gesù Cristo. E noi? Se non crediamo che Lui è risorto non abbiamo e non possiamo avere nessuna giustificazione, tutto il nostro credo è inutile.

Non esiste altra speranza, Egli è la Verità, la Via e la Vita. Un giorno tutti risorgeranno, udranno e vedranno il Figlio di Dio.

"L'uomo della strada, come anche l'erudito, avvolto e sommerso dal progresso ultramoderno del ventesimo secolo, contestatario del messaggio evangelico, ha della pena ad accettare questa verità biblica e pensa ad essa come ad un tabù che ci si deve liberare. Noi però, ancora una volta, vogliamo gridare e ripetere quello che Giobbe già proclamava nell'Antica Alleanza: Io so che il mio Redentore vive!".

Beato chi crede già da adesso, perché risorgerà fra i primi.

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