giovedì 10 maggio 2012

Cercate prima il regno e la giustizia di Dio.Mt. 6:33

Ognuno di noi vede nel proprio lavoro la fonte di sostentamento per sé e la sua famiglia. Se il lavoro non è sufficiente per i soddisfare i suoi bisogni, allora la condizione psico-fisica diventa difficile. Se, poi, chi soffre per le condizioni precarie economiche è anche credente, allora può aggiungersi anche un problema di perdita di fiducia verso Dio.

Precisiamo una verità fondamentale: Gesù non disse che la vita del credente sarebbe tutta rosa e fiori, ma al contrario piena di tribolazioni e di persecuzioni. Tuttavia, Egli, in virtù del Suo incommensurabile amore verso i Suoi figli, disse che "E io pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro Consolatore, perché stia con voi in perpetuo, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché dimora con voi, e sarà in voi. Non vi lascerò orfani; tornerò a voi". (Giov 14:16-18).

Gesù è la Verità, è il Paracleto (Consolatore, Avvocato), chi ha lo Spirito di Gesù allora lo Spirito della Verità dimora in lui. La Chiesa di Dio è il corpo di Cristo.

E chi ha Dio, non ha forse tutto? Tutto appartiene a Lui, ogni cosa, ogni ricchezza. Gesù è l'erede di tutto il creato che vuole condividere con noi.

"Mio è l'argento e mio è l'oro, dice l'Eterno degli eserciti". (Ag 2:8).

"Da Te vengono la ricchezza e la gloria; tu signoreggi su tutto; in Tua mano sono la forza e la potenza, e sta in Tuo potere il far grande e il render forte ogni cosa". (1Cr 29:12).

Dunque, c'è qualcosa che Dio non possa fare? Assolutamente no!

Nonostante che sappiamo ciò, spesso ci ostiniamo ad agire di testa nostra; lasciamo Dio all'angolino e lo chiamiamo in causa a cose fatte, quando vanno male. Non facciamo i passi insieme a Lui, non camminiamo con Lui, ci lasciamo sviare da ciò che ci offre il mondo e poi, quando l'insuccesso ci cade addosso, ecco che ci lamentiamo dell'inerzia di Dio.

Come è possibile? Perché siamo concentrati sulle nostre soddisfazioni materiali e specialmente su quelle inutili che invece di considerarli come spazzatura sono diventati lo scopo della nostra vita. Siamo diventati schiavi del consumismo.

Fino a qualche tempo fa e prima dell'avvento della tecnologia informatica, l'uomo desiderava abbondanza di beni cosiddetti primari cioè possedere terreni e i frutti del lavoro agricolo, ecc., oggi il desiderio più grande è la tecnologia informatica e mediale. Fa specie vedere - in un servizio giornalistico - un uomo, mentre cerca di salvarsi fuggendo dalla guerra e miseria, portare a spalla la propria tv invece di altri beni (o forse dei suoi cari) in luogo di crisi estrema come la guerra. Non è forse il miraggio di possedere questi beni di consumo che masse di poveri da tutto il mondo invade il mondo occidentale?

Questo mito della tecnologia è diventato l'idolo del mondo. Per questo idolo l'uomo fa grandi sacrifici materiali e spirituali, cerca il successo e la ricchezza ad ogni costo anche se ciò comporta distruggere la famiglia, gli affetti e, quindi, ogni relazione con Dio. E nello stesso tempo pregano Dio per dar loro la ricchezza per spendere nei loro piaceri. Perciò non possono ottenere la vera ricchezza: la pace del Signore.

A causa dell'insuccesso nella vita, tutti sono presi di paura e chiedono miracoli, chiedono una vita facile, niente sofferenze e un avvenire tranquillo e sicuro, però nessuno vuole rinunciare alla cose del mondo. Finiscono addirittura a ritenere Dio non più onnipotente e la fede in Dio vacilla.

"La corona dei savi è la loro ricchezza, ma la follia degli stolti non è che follia". (Prov 14:24)

"Il frutto dell'umiltà e del timore dell'Eterno è ricchezza e gloria e vita". (Prov 22:4)

Gesù ci assicura del pieno controllo di Dio su tutto ciò che esiste in questi termini: "Due passeri non si vendono per un soldo? Eppure non ne cade uno solo in terra senza il volere del Padre vostro. Quanto a voi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati". (Mat 10:29).

Ogni nostra necessità, ogni nostro desiderio, ogni nostro pensiero è conosciuto dal SIGNORE. Ed Egli è disposto a dare ogni bene spirituale e materiale ai Suoi servi. Ma Egli è interessato molto di più alla nostra vita spirituale, alla nostra vita eterna che è nascosta in Lui. Egli non vuole che a causa dell'amore per il mondo possiamo trascurare questo dono meraviglioso. Perciò ci invita a ricercare prima il Suo Regno e la Sua giustizia:

"Perciò vi dico: non siate in ansia per la vostra vita, di che cosa mangerete o di che cosa berrete; né per il vostro corpo, di che vi vestirete. Non è la vita più del nutrimento, e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, non mietono, non raccolgono in granai, e il Padre vostro celeste li nutre. Non valete voi molto più di loro? E chi di voi può con la sua preoccupazione aggiungere un'ora sola alla durata della sua vita? E perché siete così ansiosi per il vestire? Osservate come crescono i gigli della campagna: essi non faticano e non filano; eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, fu vestito come uno di loro. Ora se Dio veste in questa maniera l'erba dei campi che oggi è, e domani è gettata nel forno, non farà molto di più per voi, o gente di poca fede? Non siate dunque in ansia, dicendo: "Che mangeremo? Che berremo? Di che ci vestiremo?" Perché sono i pagani che ricercano tutte queste cose; ma il Padre vostro celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose. Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più. Non siate dunque in ansia per il domani, perché il domani si preoccuperà di sé stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno". (Mat 6:25-34)

Gesù Cristo rappresenta il Regno di Dio e la Sua Giustizia, perciò a Lui dobbiamo guardare e in Lui ci dobbiamo affidare per ogni cosa.

Non è con il sacrificio umano, con i pellegrinaggi, con viaggi costosi, con le varie offerte in denaro o con il ripetere le preghiere per svariati giorni, o con il sottoporsi a flagellazioni e punizioni corporali, ecc. che si trova il Regno di Dio.

Dio non chiede nulla di ciò. Egli ci chiede di ubbidire alla Sua Parola, con fede, senza ribellarsi. Egli ci chiede di stare fermi e decisi nelle Sue promesse perché al tempo debito riceveremo la giusta ricompensa.

Se ci rimettiamo nelle Sue mani e ci lasciamo condurre da Lui riusciremo in ogni nostra impresa perché ogni cosa è Lui che la compie per noi.

E' vero che più si è lontani da Dio e più si è soli, ma il credente che è sempre in dialogo con Dio, non si ribella e accetta di buon grado ogni difficoltà e la supera con meno difficoltà, il suo combattimento è a fianco di Dio.

In questo mondo tutti debbono combattere, c'è chi vede montagne che non si possono superare e chi dallo stesso punto vede e sa che con Dio anche le montagne si possono affrontare e superare.

Quando ho letto il passo in cui Gesù dice che nemmeno un passero può cadere a terra, senza che il Padre nostro lo sappia, ho pensato a quanto è incredibilmente potente Dio.

Come sa prendersi cura della Sua creazione - e se si prende cura così tanto anche per un passero, allora quanto più Egli deve occuparsi di noi? Siamo sempre nelle cure del nostro amorevole Padre celeste, mai dimenticati.

Egli vede e sa tutto ciò che fate e dite. Egli conosce anche tutti i nostri bisogni. Quale grande conforto, non dobbiamo avere paura o preoccupazione, perché abbiamo un Padre amorevole nei cieli, su cui possiamo contare e dipendere. In qualunque situazione ci troviamo, possiamo contare su di Lui e confidare in Lui. Come dice: "gettando su di lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi" (1Pietro 5:7).

Possiamo essere sicuri che è qui con noi in ogni momento. Dio dice: "La vostra condotta non sia dominata dall'amore del denaro; siate contenti delle cose che avete; perché Dio stesso ha detto: Io non ti lascerò e non ti abbandonerò". (Ebrei 13:5)




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