martedì 15 maggio 2012

Non amiamo a parole, ma con i fatti!1Giov. 3:18

Siamo bombardati dalla richiesta di denaro da parte di associazioni, di fondazioni, per opere umanitarie improvvisate, ecc.; sappiamo che tutti hanno bisogno ma specialmente quella fascia di persone indigenti nella nostra società "ricca" in cui non manca la vera ricchezza.

Come mai in tutti questi anni di bum economico, di un'agricoltura super tecnologica, di una produzione industriale e agricola in eccedenza per cui riconosciamo lo stato di benessere su gran parte del pianeta, invece nulla è cambiato nell'alleviare le sofferenze dei più deboli, lo stato di indigenza anche nei paesi cosiddetti ricchi? Anzi, c'è un sistema dove il più povero e il più debole sono spremuti ancora di più, senza nessuna considerazione, mentre la classe dirigente diventa sempre più potente e si arricchisce di più. Addirittura interi popoli, sono diventati merci da sfruttare.

Questo evidenzia che le belle parole, le leggi sui diritti dell'uomo ispirate da buone intenzioni (?) sono solo messe su carta ma non hanno nessun effetto perché non sono applicate, perché sono osteggiate dal potere occulto delle grandi potenze economiche.

Fa specie vedere come una enorme quantità di prodotti agricoli vengono distrutti per ragioni di mercato, mentre c'è tanta gente che non ha la possibilità di comprare la stessa merce.

"... in mezzo all'abbondanza sembriamo de' morti". (Isaia 59:10).

Perché? Uno degli aspetti più difficili di questo mondo è quello di praticare la misericordia, da parte di tutti anche dei veri credenti. Perché manca il frutto dello Spirito di Dio.

In effetti il frutto dello Spirito di Dio è l'amore, questo amore che proviene da Dio non ha partito né bandiera, non si comporta con due pesi e due misure, non pensa o persino fa il male al prossimo. Eppure una gran parte del mondo occidentale si definisce "cristiana" cioè dice di credere in un unico Dio salvatore e, nello stesso tempo, dice di camminare sulle stesse orme ed esempio di Dio.

A parole siamo molto bravi, cosi bravi che è tanto facile ingannare il nostro prossimo; ma il peggio è che siamo convinti tanto da ingannare anche noi stessi.

È nel momento che dovremmo privarci di qualcosa per aiutare il nostro prossimo che possiamo esaminare noi stessi alla luce della Verità: se il nostro cuore è attento solo ai nostri beni si trova subito una giustificazione che il nostro denaro e il nostro sudore non debbono essere dati a chi ne ha bisogno.

Il nostro amore naturale è rivolto a noi stessi per cui ci porta a non soffrire, ad essere invidiosi e prepotenti, perciò non agiamo mai senza un tornaconto. Naturalmente questo è l'amore del mondo, esso non dà se non riceve.

Gesù si scaglia contro l'ipocrisia, contro l'esteriorità dell'uomo religioso: "Date piuttosto in elemosina quel ch'è dentro al piatto; ed ecco, ogni cosa sarà netta per voi". (Luca 11:41).

Tuttavia, in una società perversa come la nostra è necessario usare oculatezza e cautela perché tanti sono gli scandali di gente senza scrupoli che hanno frodato il prossimo. Piuttosto facciamo del bene direttamente a chi ha bisogno.

"Non date ciò ch'è santo ai cani e non gettate le vostre perle dinanzi ai porci, che talora non le pestino co' piedi e rivolti contro a voi non vi sbranino". (Mat 7:6)

I veri credenti, amano con i fatti e hanno a cuore veramente i problemi degli altri; aiutano il prossimo con ciò che possono.

"Ma amate i vostri nemici, e fate del bene e prestate senza sperarne alcun che, e il vostro premio sarà grande e sarete figliuoli dell'Altissimo; poich'Egli è benigno verso gl'ingrati e malvagi. Siate misericordiosi com'è misericordioso il Padre vostro". (Luca 6:35)

L'amore cristiano quando è compiuto secondo la Parola di Dio è spesso scambiato per debolezza, altre volte gli viene impedito di fare del bene, molto spesso sono derisi dal loro comportamento o sono accusati di falsità.

Eppure il loro amore è per la Verità che è al primo posto e poi agiscono sempre in favore del prossimo, con amore, senza forzature.

La via di Dio è la via del dare! È impensabile che chi ha conosciuto il Signore non faccia partecipe gli altri dei suoi beni materiali e spirituali; semplicemente non può rimanere insensibile ai bisogni degli altri.

"gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date". (Mat 10:8)

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