mercoledì 22 agosto 2012

Quanto allo zelo, siate ferventi nello spirito, servite il Signore.Romani 12:11

Dal greco "zelos" spirito di emulazione, lo zelo è un impegno assiduo, sollecito, laborioso: in sé ha la brama dell'emulazione, del voler pareggiare col massimo, del voler superare tutti in operosità per raggiungere un fine; fervida operosità, attivo impegno per un fine o un ideale da raggiungere.

Quindi, avere zelo per il Signore significa essere Suoi imitatori mediante l'obbedienza ai Suoi comandamenti. Questa obbedienza deve essere esercitata costantemente ogni giorno come un esercizio quotidiano senza interruzione, come la preghiera incessante.

Paolo usa paragonare la vita del credente e il suo zelo per il Signore a quella di un atleta che non smette mai il suo allenamento quotidiano nel rispetto delle regole del gioco fatto con sacrificio e abnegazione per raggiungere l'obiettivo: la vittoria.

"Non sapete voi che coloro i quali corrono nello stadio, corrono ben tutti, ma uno solo ottiene il premio? Correte in modo da riportarlo. Chiunque fa l'atleta è temperato in ogni cosa; e quelli lo fanno per ricevere una corona corruttibile; ma noi, una incorruttibile. Io quindi corro ma non in modo incerto, lotto al pugilato, ma non come chi batte l'aria; anzi, tratto duramente il mio corpo e lo riduco in schiavitù, che talora, dopo aver predicato agli altri, io stesso non sia riprovato". (1Cor 9:24-27)

"Sopporta anche tu le sofferenze, come un buon soldato di Cristo Gesù. Uno che va alla guerra non s'impaccia delle faccende della vita; e ciò, affin di piacere a colui che l'ha arruolato. Parimente se uno lotta come atleta non è coronato, se non ha lottato secondo le leggi. Il lavoratore che fatica dev'essere il primo ad aver la sua parte de' frutti. Considera quello che dico, poiché il Signore ti darà intelligenza in ogni cosa". (2Tim 2:3-7)

Quindi, bisogna comportarsi come buoni atleti che insistono sullo stesso esercizio affinché diventi automatico ed efficace al massimo.

Quanto zelo abbiamo per il Signore oggi? Possiamo paragonare il mondo cristiano al mondo degli sportivi. Ci sono diverse categorie di sportivi. Molti dicono di essere appassionati di sport, ma non fanno nulla nessuno sport; altri praticano saltuariamente qualche sport, altri sono talmente presi che ogni giorno praticano uno sport per mantenersi in piena forma, la loro vita è lo sport; infine, c'è chi non è assolutamente interessato a nessuno sport.

Cosi è nella chiesa di Dio, c'è chi partecipa a molti servizi religiosi perché ama ascoltare la Parola di Dio ma non fa nulla per il Signore, troppa fatica!; chi ogni tanto dedica del tempo al Signore dove c'è poco impegno perché il suo cuore ha altre priorità; chi è dedicato allo studio della Parola di Dio ogni giorno (e notte) e non si stanca mai di lottare contro il peccato mentre si lascia guidare dallo spirito di Gesù per servirlo; chi non vuole nemmeno ascoltare la Sua Parola.

La Via di Dio è difficile e dura che richiede costanza nell'allenamento quotidiano, il cibo quotidiano che è la Parola di Dio, richiede l'impegno e lo zelo ferventi sapendo che istruttore è l'eccellenza e la conoscenza in persona, Cristo Gesù.

A chi ascolta la Sua voce, Egli dice di prendere il Suo giogo, cioè di camminare e di lavorare con Lui e per Lui. OGNUNO DI NOI CHE SIAMO STATI CHIAMATI DA LUI, NESSUNO ESCLUSO, È INVITATO A SERVIRE IL SIGNORE! Servire il Signore significa amare Dio con tutto noi stessi e il nostro prossimo come noi stessi.

Per fare questo non bisogna essere maestri, laureati, o ricevere incarichi specifici, perché Dio dà a ognuno di noi i mezzi necessari affinché li usiamo nel Suo campo, noi siamo cittadini del Regno di Dio.

Se manchiamo di zelo per il Signore, non disperiamo ma chiediamolo in dono da Lui. Egli è pronto a metterlo nel nostro cuore.

Paolo quando vide avvicinarsi la meta fece questa dichiarazione:

"Quanto a me io sto per esser offerto a mo' di libazione, e il tempo della mia dipartenza è giunto. Io ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho serbata la fede; del rimanente mi è riservata la corona di giustizia che il Signore, il giusto giudice, mi assegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti quelli che avranno amato la sua apparizione". (2Tim 4:6-8)

Il Signore Dio ci dia la grazia di poterlo affermare anche noi. Perciò combattiamo e non ci tiriamo indietro, portiamo a termine la corsa senza fermarsi, guardiamo diritti alla meta con fiducia di essere vincitori.

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